Oggi in Umbria si terrà la giornata del Falò delle bollette , organizzato da Confcommercio in 12 piazze della regione per protestare e lanciare un grido d’allarme sul problema sociale ed economico causato dal rincaro delle bollette, che sta mettendo letteralmente in ginocchi migliaia di imprese e centinaia di migliaia di famiglie.
Da Perugia a Terni, dalle 11 di questa mattina moltissimi imprenditori, di tutti i settori si sono dati appuntamemto davanti allaPrefettura per manifestare con lo slogan“Non spegnete l’Italia, non spegnete il futuro“Alle 11.30 le cittadine aderenti all’evento saranno in collegamento con la conferenza stampa di sintesi che si terrà a Perugia, con testimonianze in diretta degli imprenditori.
La protesta proseguirà poi con lo spegnimento delle luci delle vetrine e delle insegne nelle ore notturne, dalle 20 di oggi fino a venerdì. Una grande catena della grande distribuzione ha già effettuato l’iniziativa in una grande regione italiana spegnendo per divetrse ore le luci interne dei negozi, in segno di protesta.
Il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi, incontrerà il prefetto al quale rappresenterà le ragioni della protesta. Saranno presenti anche il sindaco Leonardo Latini e la presidente della Provincia, Laura Pernazza. “Non possiamo assistere inermi di fronte alle imprese che a breve si troverannocostrette a chiudere – afferma Lupi-, l’iniziativa è finalizzata a rendere evidente al Governo, alle Istituzioni ed all’opinione pubblica l’insostenibilità dei rincari energetici per le attività e la criticità della situazione sul piano economico e sociale anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo la necessaria attenzione ed interventi urgenti e rilevanti, in grado di ristorare i conti economici delle imprese”
E’ c’ è il rischio che anche il settore della ceramica”possa fermarsi” a causa dell’aumento del costo del gas, con bollette raddoppiate. A rilanciare l’allarme è Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, e presidente dell’Anci che ha dichuiarato “Occorre mettere un tetto al prezzo, come prima immediata misura per salvare il settore della ceramica artistica tradizionale .I costi energetici stanno erodendo i guadagni e mandano fuori mercato le aziende locali.”Le bollette del gas sono più che raddoppiate, con l’incidenza media del costo del gas su un pezzo che è 10 volte superiore, rispetto al passato; e, in alcuni casi, i fornitori di gas chiedono addirittura un cospicuo anticipo. Non solo. Gli aumenti riguardano anche le materie prime”.
A Città di Castello un’azienda del settore si è organizzata effettuando, con notevoli sacrifici, turni di lavoro alle prime ore del mattino evitando parzialmente gli in orari che richiederebbero eccessivi consumi di energia, al fine di risparmiare al masimo i consumi.
A Terni,, l’attività dell’area a caldo dell’Acciaieria è ripresa, dopo gli orari estivii, con una sola linea a caldo su due, proprio per contenere l’aumento dei costi.
A Gubbio le cementerie hanno spento i Forni a causa dell’eccessivo aumento dei costi dell’energia e di un calo del fatturato del 15%.
L’aumento delle bollette con l’arrivo dell’inverno sarà un problema serissimo anche per le famiglie, perché non saranno in grado di sopportare aumenti esosi. Molti sperano nelle rateizzazioni, ma queste saranno un
“ cappio al collo” perché mentre si effettua la prima rateizzazione arriverà la successiva bolletta da pagare …
In una regione piccola come l’Umbria dove la povertà raggiunge oltre 100 mila famiglie; l’effetto rincaro delle bollette dovrà essere affontato seriamente dalle Istituzioni politiche della Regione dell’Umbria che assieme al Governa nazionale dovrà impegnarsi per trovare una soluzione immediata ed evitare il crollo economico generale di altre centinaia di migliaia di famiglie.
Nel settore industriale le bollette di luce e gas sono aumentate raggiungendo un’ incidenza degli aumenti, a secondo dei settori, che vanno dal 25 al 40 % nella produzione, oltre ad altri aumenti della materia prima.
La grande distribuzione per quanto possa impegnarsi in promozioni ed offerte non riesce più a controllare i costi di prodotti primari come ad esempio la pasta, la frutta il pane ecc…
L’inflazione è arrivata quasi al 9 % raggiungendo livelli mai visti nell’ultimo ventennio. Lo stato attaule della situazione perdurerà a lungo anche a causa della guerra.
Leggi il nostro servizio sulla povertà energetica in Umbria (clicca qui)
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