Il Procuratore Cantone vuole capire se le dimissioni furono volontarie o dovute a pressioni politiche
In un articolo apparso questa mattina sul Corriere dell’Umbria si legge che le dimissioni di Catiuscia Marini, dalla carica di Presidente della Regione, a seguito dell’indagine scandalo su Sanitopoli, non sarebbero state volontarie, ma determinate dal Pd.
Il sospetto del Procuratore Raffaele Cantone è che alcuni esponenti del Pd umbro e nazionale avrebbero forzato le dimissioni della Governatrice e per questa ragione avrebbe incaricato la polizia giudiziaria ad indagare su eventuali pressioni di esponenti Pd. Alcuni di questi potrebbero essere convocati a breve.
Catiuscia Marini sarebbe stata sentita dal Procuratore capo e avrebbe fornito un elenco di nomi e di persone che potrebbero rivelare maggiori dettagli in merito alle sue dimissioni. Tra i nomi dei politici, che potrebbero essere coinvolti figurerebbe quello dell’ex segretario, Nicola Zingaretti e quello di Walter Verini, nominato commissario regionale del partito dopo l’arresto del segretario del Pd umbro Giampiero Bocci.
La stessa Marini, in occasione dell’udienza preliminare, aveva dichiarato di non essersi dimessa per il coinvolgimento nell’indagine, ma perché pressata indebitamente, anche con riferimenti rilevanti all’indagine.
La medesima dichiarazione venne confermata, a suo tempo, durante il confronto avvenuto tra la Marini ed il Procuratore Cantone.