All’uomo, oggi 62enne, era stato attribuito un esame che apparteneva a un altro paziente
I fatti in questione risalgono all’agosto del 2015 quando un uomo di nome Marcello, ternano, oggi 62enne, ha subito l’asportazione della prostata per via di un carcinoma che però non riguardava lui ma un altro paziente. Era un altro soggetto ad esserne affetto. Il frutto di questo intervento chirurgico invalidante e mutilante è avvenuto perché il personale dell’azienda ospedaliera ternana aveva scambiato i due vetrini.
E una delle cose più sconvolgenti di questa storia di malasanità è il fatto che il signor Marcello è stato rintracciato e avvisato qualche anno dopo dal vero malato e non dall’ospedale.
Marcello ha allora iniziato una lunga battaglia giudiziaria assistito dall’avvocato Luca Conti. La prima si è chiusa con la lieve condanna del medico che scambiò i vetrini, chiamato a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva da 100mila euro per Marcello e 20mila per la compagna. La seconda con la recente sentenza del tribunale di Terni. Il giudice Luca Ponzillo ha condannato l’azienda ospedaliera di Terni a pagare 395mila euro a Marcello e 30mila alla compagna. Lui però ad oggi, tra ricorsi e richieste di sospensiva, non ha ricevuto alcun risarcimento.
Intanto però purtroppo la vita dell’involontario protagonista di questa brutta vicenda è cambiata per sempre, ovviamente in peggio.