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Calano di molto le imprese giovavnili in Umbria

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Il Commento del Presidente Giorgio Mencaroni

Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria ha commentato i dati sulle imprese giovanili emersi da un’indagine nazionale svolta dalla Camera di commercio dell’Umbria: “I dati di questa indagine che prende in considerazione tutte le regioni italiane, fanno emergere evidenti criticità sulla vocazione imprenditoriale dei giovani. Non è la diminuzione in valore assoluto in sé a preoccupare, perché il numero dei giovani in Italia è in flessione anno dopo anno, ma il fatto che questo calo sia molto più forte dell’invecchiamento della popolazione e che prosegua in modo incessante. Le ragioni sono molteplici e vanno dai costi che sono cresciuti – anche quando non quelli diretti, certamente quello indiretti – alla tradizionale difficoltà italiana sul passaggio generazionale, ai maxi rincari – per stare sul breve periodo 2021-2022 – dell’energia e non solo che, comprimendo i margini di guadagno, hanno sconsigliato non pochi giovani ad aprire un’attività imprenditoriale. E c’è certamente anche da verificare la qualità e la quantità degli incentivi, sia a livello nazionale che nelle regioni.

Giorgio Mencaroni

Ma la battaglia sulla propensione imprenditoriale dei giovani è anche culturale e di qualità dei servizi di supporto, tuto raggio, accompagnamento, manageriali. L’attenzione della Camera di Commercio dell’Umbria al tema dei giovani è stata sempre alta e, tra le tante iniziative che potrei menzionare, cito il fatto che nei prossimi mesi verrà rilanciata l’attività dello ‘Sportello Nuove Imprese’, un servizio di orientamento e supporto alla creazione di impresa rivolto in particolare ai giovani. inoltre da anni la Camera di Commercio lavora a stretto contatto con gli Istituti superiori, collaborando con i docenti nella progettazione di laboratori e percorsi di cultura imprenditoriale e avvalendosi anche della partnership di enti e associazioni che hanno specifiche professionalità in questo campo,  come per esempio Junior Achievement (JA Italia), con cui da diversi anni portiamo nelle scuole superiori il progetto ‘Impresa in azione’, che supporta gli studenti in un percorso di progettazione imprenditoriale e concorre a diffondere nelle nuove generazioni la cultura d’impresa. Credo che, a pieno titolo, in Umbria la partita dell’imprenditorialità giovanile vada inscritta in un pacchetto organico di misure a favore dei giovani sui quali deve condensare l’impegno di tutte le Istituzioni ed Enti. La Camera di Commercio dell’Umbria certamente c’è”.

 

Secondo l’analisi il contesto umbro appare più pesante della media nazionale ed anche la variazione 2022/2021, che in Umbria è stata del 3,5% (-249 imprese giovanili), a fronte del -2,9% del dato italiano. L’Umbria tuttavia non sfigura affatto nel Centro: solo la Toscana fa meglio (-9% tra il 2009 e il 2012), mentre Lazio (-10,3%) e soprattutto Marche (-14,3%) presentano flessioni più pesanti.

Quanto alla percentuale di imprese giovanili sul totale delle imprese, l’Umbria mostra una minore spinta sulla vocazione imprenditoriale degli under 35 (7,3% nel 2022, 16/o posto in graduatoria nazionale a pari merito con la Toscana, a fronte dell’8,7% del dato nazionale). Nel Centro, tuttavia, fa meglio solo il Lazio (8,6%). La Toscana si attesta sul valore dell’Umbria e le Marche fanno da fanalino di coda (7,1%).
In pratica l’Umbria, in soli tre anni, ha visto scendere dall’8,1% al 7,3% la percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese.

La vocazione imprenditoriale giovanile è più marcata in provincia di Terni (8,1% la percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese) che in quella di Perugia (7%). Ma va anche detto che, nel periodo 2019-2022, la flessione della percentuale delle imprese giovanili è più forte in provincia di Terni (da 9,3% a 8,1%) che in quella di Perugia (da 7,8% a 7%).
infine secondo i dati emersi dall’indagine emerge che, tra il 2019 e il 2022 le imprese giovanili calano in provincia di Perugia da 5mila 643 a 5mila 085 (-558, -9,9%) e da 2mila 042 a 1.815 in provincia di Terni (-227, -11,1%).