Inaugurata allo Spazio CEC l’esposizione fotografica “Il tempo sospeso, istanti di luce” di Vincenzo Del Franco
Una Milano in bianco e nero conquista Perugia con scatti d’autore.
Il 9 giugno è stata inaugurata la personale fotografica di Vincenzo del Franco “Il Tempo Sospeso. Istanti di luce” presso la Galleria Spazio CEC.
La mostra, patrocinata dal Comune di Perugia e curata da Daniela Castellucci, ospita una selezione di oltre 30 opere fotografiche in bianco e nero, con un cammeo di 14 scatti in polaroid, che racchiudono istanti urbani milanesi e lombardi, rubati e sottratti alla velocità del vivere in una metropoli.
Persone, oggetti, architetture raccontano la loro testimonianza, esistendo fra linee diagonali e scalene, in simmetrie private e oniriche, che dialogano con un tempo che non è. Le cose sospese sono quelle trovate per caso e raccolte dall’occhio di Vincenzo Del Franco. Così, una lavatrice lasciata per strada, a ridosso di un parco, diventa una scatola oscura, un buco nero attraverso cui lo spazio e il tempo si dissolvono e dove, per contrasto, l’obiettivo diventa oblò, facendola percepire altro da sé.
Le emozioni sono raccontate attraverso una palpabile tensione di presenza e assenza, in cui ogni soggetto vive e sopravvive. Gli istanti di luce di Del Franco sconfinano il rumore di fondo della metropoli milanese così come il silenzio assordante delle città abbandonate di provincia. Ci si immerge, scatto dopo scatto, in un tempo che non è più, sospeso, come le ombre meriggiane di De Chirico, in un gioco di chiari e scuri vibranti.
Dopo i saluti iniziali, ha preso la parola la curatrice della mostra Daniela Castellucci che ha asserito: “Il Tempo Sospeso raccontato dalle opere fotografiche di Vincenzo Del Franco è una dimensione intima, che si va creando tra ciò che si guarda e l’osservatore. È colta nelle cose quotidiane, di tutti i giorni, elevandole a qualcosa di veramente molto alto e portandole altrove. I soggetti parlano di una sospensione, di una nostalgia così come di una città densa di contrasti, che però si intersecano per effetto della prospettiva. È una mostra che parla attraverso direzioni e prospettive che rimandano all’occhio invisibile di Vincenzo Del Franco e si riflettono sulla nostra sensibilità. Tra l’altro dedico questa mostra a mia figlia Nora, nata da poco”.
E poi il protagonista Del Franco, nel ringraziare gli organizzatori per la loro professionalità e accoglienza, quasi commesso per questa sua mostra personale realizzata a Perugia, racconta: “Ho iniziato a sedici anni a fotografare, crescendo però, l’approccio alla fotografia e la scelta universitaria sono coesistite come rette parallele, per lungo tempo. Sono diventato avvocato, esercitando fino al 2010 finché ho deciso di interrompere totalmente questa professione per dedicarmi a tempo pieno al mio grande amore per la fotografia. E dopo una serie di workshop con fotografi di grido, quali Romano, Eolo Perfido e la reportagista Sara Munari, sono andato avanti, vivendo e fotografando. È un’esigenza, un impulso di testimonianza d’esistenza, che sento di seguire nel filone del reportage e nella street photography. In parallelo, mi sono appassionato alla tecnica della Polaroid, una fotografia più povera, ma che aumenta l’intensità di dialogo fra il soggetto e l’osservatore, grazie al suo campo visivo ristretto”.
Nel corso della serata è stato anche presentato il libro “Le cose sospese”, un racconto alternato da Polaroid, di Vincenzo del Franco.
Molto soddisfatti anche gli organizzatori dell’iniziativa Carlo Timio della Media Eventi e il designer Daniele Buschi cha hanno manifestato apprezzamento per le qualità, le doti del protagonista e la capacità di catturare istanti cogliendoli con una chiave di lettura raffinata, inedita ed elegante.
Con un tono entusiasmante Timio ha affermato: “Sono particolarmente emozionato di questa nuova iniziativa culturale perché dopo un anno dall’inaugurazione di questo spazio, per la prima volta ci siamo aperti fuori regione, arrivando addirittura a Milano, dove il fotografo Vincenzo Del Franco e la curatrice d’arte Daniela Castellucci hanno scelto Perugia e lo Spazio CEC per allestire una mostra espositiva in bianco e nero con degli scatti che rappresentano istanti di luce di Milano e del suo circondario, dandoci l’opportunità di condividere insieme un bel momento di connessione tra Milano e Perugia”.
Allineato anche Buschi che dichiara: “Siamo molto felici di presentare questa mostra dalle sfumature milanesi fra le mura dello Spazio CEC. Qui le opere si sono inserite in modo perfetto e armonico, anche grazie alla maestria della curatrice Daniela Castellucci, rispettando la struttura a mattoni e le sue irregolarità medievali. Le opere in questo contesto emergono come finestre di quiete, suggeriscono dimensioni di calma assoluta e creano un dialogo privato, che si inscrive perfettamente nel nostro Spazio espositivo”.
Vincenzo Del Franco, nato a Como e milanese d’adozione, vive e opera a Milano, presso il suo studio fotografico. Dopo avere esercitato per trent’anni una carriera da Avvocato, di cui cinque dedicati alla carica di Magistrato Onorario, decide di dedicarsi completamente alla sua passione per la fotografia. Frequenta workshop e corsi fotografici di Street Art Photography e Reportage. Ha esposto le sue opere fotografiche presso mostre collettive, a Milano e dintorni. Ha documentato il villaggio di Crespi d’Adda attraverso i propri scatti, attraverso i quali ha curato l’estetica di performance visive, assistendo alla Direzione Artistica. Immancabili compagne di viaggio, le sue Leica, Hasselblad e Polaroid SX70.
La mostra è visitabile presso lo Spazio CEC, in via Bruschi 2b, nel centro storico di Perugia, nel weekend 17-18 giugno (ore 16-18) oppure su appuntamento fino al 7 luglio 2023. Tel. 345.0228021.