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Allarme agricoltura di Coldiretti Umbria: necessario stato di calamità

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Immagine di Freepik

In forte sofferenza vino, cereali e olivicoltura. Agabiti: estendere il tavolo di crisi per tutti i settori

Non solo i problemi per i vigneti dovuti alle peronospera, sono vari i comparti di punta dell’agricoltura umbra in forte sofferenza, dai cereali all’olivicoltura: per questo Coldiretti Umbria, prima della riunione del “Tavolo Verde”, ha richiesto oggi alla Regione di attivarsi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale e per altri provvedimenti urgenti e straordinari, affrontando la situazione pure con appositi tavoli di crisi per i vari comparti, dopo quello già sollecitato per il vino.

La grave emergenza dovuta al clima degli scorsi mesi, caratterizzato da siccità prima e in seguito da forti e ripetute piogge – si evince dalla lettera inviata dal Presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti, alla Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e all’Assessore all’agricoltura Roberto Morroni – che sta mettendo in ginocchio le aziende vitivinicole, cerealicole e olivicole, “suggerisce” per la nostra regione la richiesta della dichiarazione di stato di calamità.

Albano Agabiti

Tale richiesta – sottolinea Agabiti – è motivata dalle segnalazioni di danni provenienti dal mondo cerealicolo dove le prime stime parlano, a seconda dei territori, di perdite produttive di oltre il 30% per il grano ma con punte che arrivano al 50%, tra l’altro, con prezzi riconosciuti agli agricoltori in picchiata rispetto allo scorso anno. Ma le criticità coinvolgono altri comparti, per questo – aggiunge Agabiti – serve velocità e semplificazione nelle scelte da adottare, cogliendo l’occasione anche per un reale snellimento delle procedure burocratiche, visti pure gli aumenti dei costi produttivi che gli agricoltori scontano da tempo.

Per quanto riguarda il comparto vitivinicolo – spiega Dominga Cotarella Presidente Coldiretti Terni – si tratta di una crisi ben più pesante rispetto alle ultime già difficili annate, con i danni causati dalla peronospera che possono arrivare a colpire la produzione regionale fin oltre il 50%, anche se la qualità rimarrà comunque elevata.

Pure per l’olivicoltura – riferisce il Presidente di Aprol Umbria Giulio Mannelli – la situazione è fortemente critica, considerando che il clima di una primavera estrema e di questa difficile estate minaccia l’intera produzione regionale, con conseguenze gravi sulle piante e sui frutti che potrebbero portare a raccogliere oltre il 50% di olive in meno rispetto ad un’annata standard.

Occorre in ogni modo – conclude Coldiretti – supportare un settore centrale per l’intera economia regionale, che dopo aver serrato i ranghi nella fase pandemica e a seguito della guerra in Ucraina, rischia di essere compromesso definitivamente da una stagione drammatica a livello produttivo che deve far riflettere ancor di più sul lavoro e sulle scelte da portare avanti nelle prossime campagne.