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Collazzone, braccia incrociate alla Ama di Collepepe

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Nico Malossi (Fiom Cgil): “No ai risparmi fatti sulla pelle dei lavoratori”

Braccia incrociate oggi, venerdì 28 luglio, per le lavoratrici e i lavoratori di Ama Divisione Sara di Collepepe (Pg), azienda metalmeccanica che produce ricambi e componenti per macchine agricole e conta 36 dipendenti. Uno sciopero di otto ore, proclamato dalla Fiom Cgil e dalla Rsu, contro la politica dei “risparmi sui lavoratori” messa in atto dalla proprietà.

“Risparmi in primo luogo in termini salariali – spiega Nico Malossi, della segreteria provinciale Fiom Cgil – attraverso una riduzione di fatto del premio di risultato, con metà degli obiettivi, legati alla qualità, che sappiamo già non essere raggiungibili, cosa per noi inaccettabile. Ma anche attraverso il riassorbimento dei superminimi, proprio ora che l’inflazione colpisce duramente le famiglie di lavoratrici e lavoratori”.

Oltre a questo, la Fiom, insieme alla Rsu di Ama, punta il dito anche sui mancati investimenti sull’ambiente di lavoro e sulla sicurezza. “In particolare – continua Malossi – da tempo come Fiom chiediamo di porre l’attenzione sul microclima in fabbrica, che in questo periodo dell’anno è particolarmente gravoso. Ma su questo l’azienda non ha prodotto quegli investimenti necessari per migliorare le condizioni di lavoro, né è intervenuta sugli spazi per gli spogliatoi e il refettorio che sono ampiamente inadeguati alle loro funzioni”.

A fronte di questa situazione e, soprattutto, dell’indisponibilità aziendale ad un confronto positivo, si è arrivati allo sciopero odierno, che ha visto un’adesione praticamente totale da parte delle maestranze. “Un segnale molto chiaro all’azienda che a questo punto deve riaprire il tavolo di trattativa – conclude Malossi – La proprietà deve superare l’idea di procedere con delle concessioni e arrivare a comprendere che ha bisogno anche lei di un confronto vero. La Fiom Cgil di Perugia e la Rsu, si rendono disponibili fin da ora a riprendere la discussione, con l’auspicio di trovare una soluzione positiva alla vertenza aperta”.