La statunitense dovrà essere in Toscana dopo la decisione della Cedu riguardo il processo
Amanda Knox, l’attivista e giornalista statunitense che, quando era studentessa, fu condannata per l’assassinio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia il primo novembre del 2007, salvo poi essere assolta, dovrà rientrare in Italia, attesa a Firenze per un nuovo processo.
Amanda Knox infatti fu condannata per aver diffamato Patrick Lumumba, che all’epoca era il suo datore di lavoro in un bar di Perugia.
Lei – all’epoca ventenne – lo accusò di essere coinvolto nell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Lumumba, che adesso si è rifatto una vita nell’est Europa, venne messo in carcere e passò due settimane dietro le sbarre. Poi qualcuno confermò il suo alibi e lo scagionò del tutto.
Knox venne condannata a tre anni per calunnia, pena peraltro già scontata, ma nel 2019 ha presentato ricorso in appello e i suoi avvocati hanno citato la sentenza alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La Cedu aveva però confermato che erano stati violati due diritti fondamentali nei primi interrogatori di Knox con le autorità a Perugia: la statunitense non ebbe né un avvocato né un interprete. Perciò a Firenze sarà nuovamente celebrato il processo per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba dopo che la violazione dei diritti di difesa è stata accertata.
Per la morte di Meredith la ventenne Knox venne inizialmente condannata assieme al fidanzato Raffaele Sollecito. I due fecero ricorso per due condanne, poi la coppia è stata definitivamente assolta nel 2015. A finire in carcere fu Rudy Guede, che ha scontato la sua pena. Ora per Knox si apre una nuova partita a Firenze.
