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Sanità in Umbria, accordo sulla riorganizzazione degli ospedali di Perugia e di Terni

Sanità in Umbria, accordo sulla riorganizzazione degli ospedali di Perugia e di Terni

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Il Rettore Maurizio Oliviero e la presidente della Regione Donatella Tesei

La convenzione fra Regione e Università prevede fra l’altro il taglio di 20 strutture complesse e più potere ai direttori sanitari

La Regione Umbria e l’Università di Perugia hanno raggiunto un accordo sulla riorganizzazione degli ospedali di Perugia e Terni, che ha per oggetto due aspetti cruciali della gestione ospedaliera: la definizione delle strutture semplici e complesse e le regole per la nomina dei direttori.

La convenzione fra le due importanti istituzioni peraltro prevede il taglio di 20 strutture complesse e anche più potere ai direttori degli ospedali nella nomina dei primari.

Marco Coccetta, segretario regionale del sindacato dei medici Cimo, ha anticipato alcuni dettagli dell’accordo. Secondo Coccetta, ci saranno due strutture complesse di cardiochirurgia, una a Perugia e una a Terni. Invece, la neurochirurgia di Perugia diventerà una struttura semplice, con un solo primario nella struttura complessa di Terni.

La convenzione permetterà di sbloccare le nomine apicali, che attualmente sono dirette da facenti funzione in metà delle strutture dei due ospedali. Inoltre, non ci saranno reparti doppi ospedalieri ed universitari e l’ultima parola sulla nomina dei primari spetterà sempre al direttore generale dell’azienda ospedaliera.

“Fino ad oggi – ricorda Coccetta – venivano nominati dall’Ateneo sulla base del curriculum universitario. Adesso spetta invece al dg delle Aziende ospedaliere disegnare il profilo professionale del soggetto che sarà chiamato a ricoprire il determinato ruolo e lo sottoporrà all’Università. Quest’ultima sarà chiamata a individuare il soggetto e quindi lo sottoporrà a sua volta al direttore generale, al quale spetterà la valutazione finale. Se lo riterrà idoneo lo nominerà, altrimenti potrà attingere anche al di fuori del mondo accademico”.

“Un nuovo iter che sembrerebbe far superare quella rigidità che era presente nella definizione tra Strutture ospedaliere e universitarie, mentre conduce verso la tanto auspicata dinamicità tra le Strutture, perché riteniamo giusto che le scelte per la qualità del Sistema sanitario regionale vengano fatte sulla base di quelli che sono i profili professionali e non solo accademici. Il discorso ovviamente vale anche all’inverso, qualora ci fosse un profilo universitario più idoneo a ricoprire un ruolo rispetto a un ospedaliero”, sottolinea Coccetta.

“Come sempre Cimo Umbria seguirà attentamente l’evoluzione della convenzione e in particolare continueremo a vigilare affinché i criteri per le nomine vengano mantenuti e i ruoli rispettati”, assicura il segretario.

“Per quanto attiene la Cardiochirurgia è stato confermato che le Strutture complesse della Regione saranno due, una a Perugia ed una a Terni e le stesse saranno sottoposte a verifica, per la valutazione dei volumi di attività e degli esiti, entro il 2025. Diverso è per la Neurochirurgia, che attualmente vede la presenza di due Strutture complesse, una a Perugia ed una a Terni, ma che entro sei mesi dovranno confluire in una unica Struttura interaziendale con sede a Terni, ma con doppia equipe interscambiabile. Ora l’altro passo da fare è quello di integrare le due Aziende ospedaliere con la nuova rete ospedaliera che dovrà essere ottimizzata”, conclude Coccetta.