La presidente uscente di Fondazione Perugia ha tracciato un bilancio sul suo mandato quadriennale
Cristina Colaiacovo, presidente uscente di Fondazione Perugia, affiancata dal direttore generale di Fabrizio Stazi, ha incontrato questa mattina la stampa e le istituzioni per fare il punto sul suo mandato quadriennale, iniziato nel 2020, tracciandone un bilancio e evidenziando le prospettive e gli obiettivi futuri messi in campo.
L’evento si è tenuto nella sala delle Colonne di Palazzo Graziani, sede principale dell’ente.
Nata a Gubbio, 40 anni, sposata, due figli, Cristina Colaiacovo è laureata in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano. In passato ha ricoperto incarichi presso Ubs e Intesa Sanpaolo e ha lavorato due anni a New York, maturando una formazione internazionale nel campo della finanza. Attualmente è dirigente nell’impresa di famiglia, Colacem Spa, ed è consigliere di amministrazione della holding Financo.
«Per raccontare la mia presidenza – ha detto Cristina Colaiacovo – abbiamo scelto il titolo “Un Percorso verso le Persone”, sintesi efficace, a nostro avviso, del cammino intrapreso dalla Fondazione per avvicinarsi maggiormente alla comunità: per conoscerla meglio, ma anche per farsi conoscere meglio. Sono stata eletta in piena era Covid, ma proprio la “chiusura” ci ha dato una prima opportunità di “apertura” al territorio, a partire dalla volontà di mantenere livelli alti di assistenza e supporto operativo. Dopo il Covid si sono succedute altre crisi, in particolare bellica e inflattiva. In questo contesto imprevisto, Fondazione Perugia ha cercato di farsi trovare preparata per rispondere alle emergenze in modo tempestivo, senza mai smettere di progettare e sperimentare percorsi innovativi».
La presidente ha ricordato il rebranding avvenuto in occasione del trentennale del 2022, quando la Fondazione Cassa di Risparmio è divenuta Fondazione Perugia: «Un cambio di logo e nome che ha voluto eliminare il persistente equivoco bancario, ma che è stato soprattutto un mutamento di approccio. Tutto è partito dalla volontà di rendere il nostro contributo più moderno, efficace e soprattutto completo. Non più solo ente erogatore, ma catalizzatore di energie e attivatore di processi. Volevamo andare oltre i bandi erogativi, accompagnando gli enti in tutte le fasi dei loro progetti e allargando la platea dei beneficiari».
Di qui il crescente investimento nella formazione – «con oltre centoventi seminari organizzati nel quadriennio – nella progettazione sociale e nella digitalizzazione».
«Centrale è stato anche il tema della sostenibilità e della tutela ambientale» – come ricordato da Colaiacovo, che ha anche aggiunto «Nel suo ultimo piano triennale, il nostro ente ha deciso di sposare in pieno gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, impegnandosi a ridisegnare tutti i suoi interventi, dai progetti alle mostre d’arte, nel segno della responsabilità sociale».
In questi quattro anni, si è rafforzata la sinergia con la Consulta delle Fondazioni Umbre, ad esempio attivando un sostegno congiunto alla Fondazione contro l’usura e finanziando un grande progetto contro la dispersione scolastica, e con Acri (Associazione delle Fondazioni e Cassa di Risparmio), di cui Cristina Colaiacovo è stata membro del cda e presidente della Commissione Sviluppo sostenibile.
«Il dialogo è stato continuo anche con il mondo delle imprese, per le quali abbiamo cercato di fungere da sprone verso la responsabilità sociale e la solidarietà”».
Importante il capitolo arte e cultura, parte integrante della missione di Fondazione Perugia. In quattro anni i musei della Fondazione hanno accolto oltre 80.000 visitatori, dato particolarmente alto se si considerano i due anni di pandemia: «Anche qui va segnalata l’importanza della sperimentazione e del partenariato – ha continuato Colaiacovo, – due valori racchiusi nell’ambiziosa mostra Nero Perugino Burri, apprezzata da pubblico, stampa a critica e prorogata grazie al grande interesse suscitato a livello internazionale».
A seguire l’intervento del direttore generale di Fondazione Perugia, Fabrizio Stazi, che nel corso della conferenza stampa ha citato alcuni numeri sul mandato Colaiacovo.
Stazi ha ricordato che in particolare, «l’ente filantropico ha erogato oltre 40 milioni dí euro, deliberato 900 progetti e pubblicato 31 bandi, attivando più di 1400 partenariati».
Sul tema patrimonio, Stazi ha ricordato la «completa cessione della partecipazione nella banca conferitaria. Una scelta coraggiosa, volta alla diversificazione degli investimenti e quindi alla riduzione del rischio finanziario. Oggi abbiamo un portafoglio finanziario diversificato per paesi, per settori, per gestori. L’orizzonte temporale è di medio-lungo termine, con un peso importante di azionariato globale secondo gli standard dei migliori investitori istituzionali internazionali».
Il direttore generale, inoltre, ha parlato dei «miglioramenti gestionali della struttura, con nuove assunzioni di giovani professionisti e una più efficiente organizzazione delle diverse aree».
Cristina Colaiacovo ha poi ringraziato il vicepresidente Nicola Bastioni e tutti gli organi della Fondazione. «Per contribuire allo sviluppo dell’Umbria – ha concluso – Fondazione Perugia continuerà, ne sono sicura, a diffondere competenze, incentivare l’innovazione e creare reti strategiche. Insomma, a fornire strumenti che vadano ben al di là dell’aiuto finanziario, perché mirano ad attivare energie e promuovere la solidarietà. Sono sicura che chi verrà dopo di me saprà tracciare un ulteriore tratto di questo percorso verso le persone, rendendo la Fondazione sempre più rilevante e incisiva per lo sviluppo sostenibile della comunità e per il suo benessere generale».
IL NUOVO COMITATO DI INDIRIZZO
La conferenza stampa è stata l’occasione per presentare alla comunità il nuovo Comitato di Indirizzo della Fondazione, composto come da Statuto da venti membri, dieci nominati dall’Assemblea dei soci nella giornata di ieri, 12 marzo, e dieci scelti venerdì 8 marzo tra le terne fornite da Enti e Ordini professionali.
I dieci componenti scelti da Enti e Ordini professionali sono: Francesco Asdrubali, Mariagiovanna Belardinelli, Maria Pia Benedetti, Andrea Capaccioni, Simonetta Cesarini, Chiara Ferretti, Daniele Moretti, Roberto Moretti, Massimo Panfili, Elena Santicchi.
I dieci componenti scelti dall’Assemblea dei soci sono: Giuseppe Abbritti, Alessandro Baglioni, Nicolò Bertotto, Alcide Casini, Ernesto Cesaretti, Roberta Datteri, Angelo De Poi, Biagino Dell’Orno, Lucio Lupini, Giorgio Moretti.
Le nomine diventeranno esecutive con l’accettazione dell’incarico e la dimostrazione del possesso dei requisiti richiesti dai principi ispiratori e dagli scopi della Fondazione.
Il nuovo Comitato di Indirizzo, che resterà in carica per 4 anni, si insedierà dopo l’approvazione del Bilancio 2023 da parte del Comitato attualmente in carica, che con tale atto decade, e in seguito alla sua convocazione da parte del Presidente uscente.
Nel mese di maggio il Comitato di Indirizzo nominerà il nuovo Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione.