La Corte d’Appello è chiamata a decidere; la prossima udienza fissata per il 17 aprile
Undici condanne per oltre 45 anni di carcere totali: si era chiusa così in primo grado, davanti al tribunale di Perugia, il processo per i presunti maltrammenti fisici e psicologici avvenuti tra il 2014 e il 2016 alla comunità terapeutica ‘L’alveare’ di Torchiagina, frazione di Assisi, ribattezzata ‘l’ospizio lager’.
Una drammatica vicenda emersa a seguito delle indagini svolte dai carabinieri dei Nas, che avevano portato alla luce l’inferno nel quale sarebbero stati costretti a vivere gli ospiti della struttura, tra violenze, vessazioni, umiliazioni e insulti.
Gli imputati erano accusati a vario titolo di maltrammenti e percosse, alcuni di loro anche di sequestro di persona. Dopo le dure condanne la vicenda ora sarà destinata a proseguire in Appello.
La Procura generale ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado per gli operatori e i responsabili della struttura a cui erano stati contestati, a vario titolo, i reati che vanno dalle percosse ai maltrattamenti fino al sequestro di persona.
E tutti gli imputati, negli anni, difesi tra gli altri dagli avvocati Luca Gentili e Alessandro Bacchi, hanno sempre rinviato con forza al mittente le contestazioni, negando l’uso della violenza nella gestione dei pazienti. Contestando quindi non solo le accuse, ma anche la prima sentenza, contro cui hanno fatto ricorso.
A pesare, però, oltre ai video e alle intercettazioni, anche le testimonianze degli stessi investigatori che hanno raccontato di circa 200 episodi di violenza che hanno dato corpo alle indagini.
La prossima udienza è fissata per il 17 aprile.