Evento di disseminazione del progetto Erasmus + ‘Green Vineyards’ di cui il Cesar è partner
Nell’ambito di Agriumbria, si è tenuto sabato 6 aprile al Centro Congressi di Umbriafiere di Bastia Umbra il seminario ‘Viticoltura Resiliente: tra cambiamenti climatici e sostenibilità’, evento di disseminazione del progetto Erasmus + ‘Green Vineyards’ di cui il Cesar è partner. Grazie alla partecipazione di esperti e professionisti del settore è stato un importante momento per approfondire il tema della resilienza in viticoltura, alla luce delle numerose sfide imposte dal cambiamento climatico.
La connessione tra innovazione e sostenibilità si è rivelata alla base di un sistema di difesa integrato, individuato come la via maestra da perseguire tra le diverse di strategie di difesa percorribili. Nel corso dell’evento si è fin da subito sottolineato come il trasferimento di conoscenze ed esperienze tra i diversi attori del comparto vitivinicolo può rappresentare un’opportunità di crescita e di acquisizione di nuove skills utili nel contrasto agli effetti del cambiamento climatico. A farlo è stata Laura Rondoni del Cesar che, illustrando il progetto ‘Green Vineyards’, si è focalizzata sull’importanza del trasferimento di competenze e conoscenze su più livelli, dagli operatori agricoli agli imprenditori e ai tecnici, anche grazie agli strumenti formativi e allo scambio di buone pratiche proposti nell’ambito del progetto stesso.
“L’effetto dei cambiamenti climatici comporta necessariamente la riconsiderazione della strategia di difesa e dell’organizzazione delle aziende vitivinicole – ha spiegato, poi, il direttore del Cesara, Francesco Martella –. L’annata 2023 è stata emblematica in quanto abbiamo avuto un alto. Numero di giornate piovose tra maggio e giugno. Piovosità non consueta per le nostre latitudini che ha creato non poche difficoltà ai viticoltori del centro sub. L’impossibilità di attuare le normali strategia di difesa ha comportato una forte riduzione del raccolto dovuto in particolare all’attacco di un fungo patogeno, la peronospora. Gran parte delle nostre imprese non erano preparate e sono andate in difficoltà”.
La necessità di soluzioni innovative e sostenibili come strumento di lotta agli stress climatici è stato il punto sul quale ha insistito Alberto Palliotti, professore dell’Università degli studi di Perugia, fornendo un’analisi approfondita sulle ultime tecniche per gestire lo stress termico e idrico delle viti, evidenziando l’importanza di una gestione agronomica razionale del vigneto.
Risulta, quindi, quanto mai fondamentale il passaggio da un approccio definito ‘mono-bersaglio’, spesso di tipo prettamente ‘curativo’ attraverso l’impiego di agrofarmaci mirati a contrastare una specifica tipologia di patogeno, ad un sistema di tipo integrato in cui l’aspetto ‘preventivo’ è la parola chiave. Di fatto, è questa la mission portata avanti da Bayer Crop-Science, rappresentata da Cesare Cangero, al fine di promuovere un impiego razionale, efficiente e sostenibile degli agrofarmaci.
Una viticoltura resiliente passa anche da un apparato regionale efficiente ed in grado di offrire agli operatori di settore strumenti ed informazioni utili e di riferimento, da consultare per un monitoraggio continuo e che aiuti l’approccio preventivo affrontato più volte dai relatori precedenti. Su questo aspetto si è soffermato Luca Crotti, del Servizio Gestione normative fitosanitarie della Regione Umbria, mettendo in luce quanto la Regione Umbria si impegna nel disporre un Servizio Fitosanitario efficiente e che sia da supporto ai tecnici e agli agricoltori, riportando anche qualche aspetto relativo alle annate precedenti.
Ad integrare gli interessanti spunti offerti dagli esperti del settore, il seminario si è concluso con le positive esperienze di due imprenditori vitivinicoli umbri, che hanno condiviso le proprie strategie di difesa, convenzionali e biologiche, che hanno permesso di avere ottimi risultati produttivi nel 2023, stagione in cui il settore vitivinicolo è stato messo a dura prova dagli attacchi ripetuti di Peronospora. Entrambi i viticoltori, Roberto Berioli (azienda bio) ed Emanuele Bizzi (azienda convenzionale), si sono concentrati nell’importanza del monitoraggio continuo di campo, in particolar modo nei periodi stagionali sensibili.
L’evento ha non solo fornito conoscenze aggiornate ma ha anche creato un’occasione unica per lo scambio di idee e per il networking tra i professionisti del settore. I partecipanti hanno lasciato il seminario arricchiti di nuove informazioni e ispirazioni, pronti ad affrontare le sfide del futuro della viticoltura.