La Cdp chiede 13,5 milioni di rimborso alla Comunità Montana
La Cassa depositi e prestiti ha deciso di portare in tribunale le amministrazioni aderenti alla Comunità Montana del Trasimeno-Medio Tevere, in quanto pretende di riavere indietro i finanziamenti per 13,5 milioni di euro (tra capitale e interessi). Soldi dati ma mai rimborsati.
Per questo motivo il 25 gennaio scorso la ‘Cassa’ ha notificato l’atto depositato al Tribunale Civile di Roma, col quale sostiene di essere creditrice di ben 64 finanziamenti, concessi alla Comunità del Trasimeno fra il 1989 e il 2005 per un importo di 13.489.862,13 euro.
Sul caso è intervenuta anche la Giunta Regionale ha analizzato la questione esaminando la relazione di aggiornamento del commissario liquidatore delle Comunità, Fabrizio Vagnetti.
Il liquidatore ha eccepito la questione su mora e indennizzi, ma per il resto quella cifra dovrà essere restituita dai Comuni per i quali la Trasimeno ha acceso i mutui: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Collazzone, Corciano, Deruta, Marsciano, Paciano, Panicale, Passignano, Piegaro, Torgiano e Tuoro.
In verità un paio di amministrazioni comunali (Torgiano e Marsciano) hanno tentato la via transattiva per rientrare dal debito (500mila euro e 1,6 milioni) ma la Cdp non ha sentito ragioni.
E proprio in questi mesi Vagnetti è andato avanti con il recupero, stabilendo che “i beni mobili (automezzi, mezzi meccanici, arredi ed attrezzature per ufficio) ancora utilizzabili già in uso all’Agenzia Forestale con contratto di comodato, dovranno essere definitivamente ceduti a titolo gratuito alla stessa Agenzia, la quale provvederà al pagamento degli oneri di ammortamento di eventuali mutui o prestiti”.
Sul fatto è chiamata a fare chiarezza anche la Corte dei Conti e la Procura che vogliono vedere chiaro su tutto quanto accaduto negli anni ’90.