Mentre lavorava in un campo in località San Donnino Fondovalle, a Città della Pieve, un coltivatore ha visto aprirsi una piccola voragine sotto la lama di un aratro.
Non era una buca normale, ma un pertugio che si apriva su una tomba etrusca rimasta intatta per duemilacinquecento anni. Un evento – questo – che nella zona si è ripetuto negli anni. E questa volta la tomba è risultata intatta. U I reperti recuperati sono delle statue a grandezza naturale che sovrastano uno spazio che contiene altre manifatture. L’area è stata recintata e messa in sicurezza, così come richiesto dalla Soprintendenza, in attesa dei primi rilievi. La tomba è stata immediatamente ricoperta con teli per evitare che eventuali piogge possano rovinare gli oggetti ritrovati e soprattutto la parete dipinta della tomba che risulterebbe di colore azzurro con una scritta incisa di grafia etrusca. Carabinieri e guardie municipali presidiano l’area anche durante la notte per evitare incursioni di ladri e tombaroli e per tenere sotto controllo i reperti che ad una prima valutazione sembrano essere il più importante ritrovamento etrusco a Città della Pieve.
La sepoltura ipogea presenta un ambiente a pianta rettangolare di circa 5 metri quadrati. Al suo interno sono visibili due grandi sarcofagi, uno dei quali con una iscrizione etrusca e due urne cinerarie con un personaggio maschile. L’area pievese è risultata nel tempo ricca di reperti etruschi . Sebbene non vi siano memorie che lo provino, il poggio ove sorge Città della Pieve, fu abitato fin dai tempi più remoti. Molte furono in passato le tombe ritrovate contenenti urne in alabastro (una di esse con bassorilievi particolari fu venduta ad alto prezzo al Museo Nazionale di Londra. Molte di queste contenevano i resti mortali degli appartenenti alla famiglia dei Purni (dal lat. Furini o Purii). Furono anche rinvenuti oggetti quali òlle, ossari fittili, utensili e fibule. Il rinvenimento di tombe a camera e non, ritrovate nell’area limotrofa a Città della Pieve e l’assenza di resti di insediamenti urbani fa pensare che questo territorio appartenesse alla circoscrizione di Chiusi.