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Ventiquattrenne perugino vittima di ricatti hard online: costretto a pagare 3 mesi di stipendio

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Foto di Semevent da Pixabay

La situazione arriva a un punto di svolta qualche settimana fa, quando all’ennesima richiesta di soldi Giorgio reagisce come denunciando tutto alle forze dell’ordine

Una richiesta di amicizia. O un’aggiunta, per dirla come i più giovani che usano i social. La curiosità di vedere il profilo, qualche messaggio per entrare in confidenza e via col gioco della conoscenza e della seduzione. Tipico di un’era in cui le relazioni ormai spesso iniziano con una “aggiunta” e finiscono con una “bannata” sui social. Quando va bene. Perché ora invece si può anche finire senza soldi.

Giorgio, un 24enne perugino, è diventato vittima di un ricatto avvenuto attraverso i social. Il ragazzo, dipendente di un’azienda cittadina, qualche mese fa era entrato in contatto con una ragazza, con la quale ha subito iniziato uno scambio di battute e complimenti che lo ha portato a fargli intravedere la possibilità di un incontro piccante.
Non dal vivo, ma attraverso una videochiamata su una chat privata di Telegram, cui viene indirizzato.

Il tempo di vedersi reinviare le foto in cui sono chiaramente visibili il suo viso e le sue parti intime, per ricevere un messaggio che lo terrorizza, in cui si dice che quelle immagini compromettenti saranno inviate alla sua azienda e anche a familiari e amici.

«Mi è crollato il mondo addosso – ricorda Giorgio su Il Messaggero – e l’unica cosa che mi è sembrata da fare è stato pagare, seguendo le indicazioni che mi erano state fornite, i 1.000 euro iniziali che mi venivano richiesti. Pensavo fosse finita, invece…».

Invece poco dopo la ragazza, o la banda che gestisce questi profili, si rimanifesta chiedendo altri mille euro.
Lui paga e qualche settimana dopo, da quel profilo gli è arrivata la richiesta di altri 2.500 euro che lui ha pagato. In pratica, se ne è andata in fumo quasi la totalità di tre mesi di stipendio.

La situazione arriva a un punto di svolta qualche settimana fa, quando all’ennesima richiesta di soldi Giorgio reagisce come «avrei probabilmente dovuto fare fin da subito: denunciando tutto alle forze dell’ordine». Quella denuncia ha posto magicamente fine alle richieste di denaro. E se non sarà facile riprendersi gli oltre quattromila euro pagati, la sensazione di essere libero dal giogo non ha prezzo. Certo, non c’è la matematica certezza che nessuno torni a farsi vivo, ma è chiaro come denunciare queste estorsioni di cui si è vittima sia l’unico modo per riuscire a liberarsi di questi aguzzini online.