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La Procura di Perugia apre indagine sul dramma della 24 enne deceduta a seguito di un intervento odontoiatrico

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Domani verrò effettuato l’esame autoptico

Il sostituto procuratore Paolo Abbritti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, autorizzando l’autopsia sul corpo di Gaia, che domani sarà eseguita dal medico legale Sergio Scalise Pantuso, per meglio comprendere le cause dell’arresto cardiaco che domenica sera ha causato il decesso di Gaia Paiuca. La 24enne è deceduta dopo tre giorni di assistenza medica all’ospedale di Perugia dove era stata ricoverata d’urgenza nel reparto di rianima

La ricostruzione del Dramma

Gaia, accompagnata dal padre Vincenzo Pagliuca, si era recata presso lo studio odontoiatrico di Petrignano d’Assisi per la semplice estrazione del dente del giudizio, ma qualcosa sarebbe andata storta immediatamente dopo l’anestesia – si suppone che l’anestetizzante possa aver procurato uno choc anafilattico o il blocco neuro muscolare dovuto allo schoc tossico -.

I professionisti dello studio hanno tentato di fare l’impossibile per rianimare la ragazza ricorrendo al massaggio cardiaco con un apposito macchinario, in attesa del trasferimento in elicottero al Santa Maria Misericordia di Perugia dove è deceduta dopo soli tre giorni.

Gli agenti di polizia hanno acquisito tutti gli elementi possibili presso lo studio dentistico di Petrignano di Assisi, per cercare elementi utili all’indagine. Secondo indiscrezioni,i dentisti che hanno effettuato l’intervento avrebbero confermato di essersi attenuti a tutte le regole previste in questi casi e di aver seguito tutti gli accorgimenti di tutela,previsti per un semplice intervento. Gaia aveva fatto la stessa operazione con l’estrazione di un altro dente del giudizio 20 giorni prima, dunque quanto accaduto ha dell’inverosimile, sarà l’esame autoptico di domani a fornire maggior elementi.

Gaia Pagliuca era una ragazza solare, aveva frequentato le scuole a superiori ad Assisi diplomandosi con 100 al liceo Properzio e poi, lo scorso anno, si era laurteata con 110 allo Ied di Roma, città di residenza della madre morta prematuramente. Viveva con la famiglia a Santa Maria degli Angeli, assieme al padre al fratello ed alla nonna.

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