il Comitato etico della Regione avrebbe dato parere positivo, ma si attende l’esito della Asl
Laura Santi, nota giornalista umbra affetta da una galoppante sclerosi multipla sembrerebbe aver raggiunto l’obiettivo, potrebbero essere completate le procedure e le autorizzazioni per il suicidio assistito per cui la professionista perugina lotta da anni assieme alla Associazione Luca Coscioni.
Ad aprile 2022 Laura aveva chiesto, all’azienda sanitaria, l’accesso alla morte assistita e di essere sottoposta alle verifiche previste dalla sentenza costituzionale 242 del 2019.
Da molti mesi Laura Santi ha subito un forte peggioramento delle sue condizioni, costretta a rivolgersi all’azienda sanitaria Umbria 1 per chiedere una rivalutazione delle proprie condizioni.
A giugno 2024, nell’ambito del procedimento in Corte costituzionale, Laura Santi è stata ammessa nel giudizio, a seguito del quale la sentenza 135/2024 ha menzionato esplicitamente trattamenti di sostegno vitale come cateterismo e svuotamento intestinale.
Ebbene, malgrado molti media diano per certe le diverse autorizzazioni ancora non c’è alcuna ufficialità. Lo ha confermato, in una intervista all’agenzia di Stampa Ansa, la stessa interessata. Santi ha dichiarato all’Ansa dell’Umbria: ”Dopo aver chiesto da tempo di poter completare le procedure per accedere al suicidio assistito, il comitato etico della Regione Umbria avrebbe dato parere positivo riconoscendole i requisiti e quindi il diritto”.
Laura ha confermato ai giornalisti della nota agenzia di stampa “È una gioia amara. Adesso la palla torna alla Asl, io sto alla finestra e aspetto. Voglio vedere le indicazioni sulle procedure perché ci sono stati casi di altri malati che si sono dovuti pagare 5 mila euro di farmaco. Il problema di queste sentenze è che poi gli enti non le applicano. Invece io voglio vedere la procedura”.
“Ancora combatto ma voglio essere libera – ha ribadito – Non si riesce a far capire alla gente che sei gioioso perché puoi morire, mi rendo conto che per molti è un assurdo. Ma la gente che si stupisce non si rende conto di cosa c’è dietro, le sofferenze del corpo che ti chiama. Non è follia la mia, è la vita svuotata. È una gioia amara sapere che puoi morire… È chiaro che felice non sei, ma tranquilla sì. Non è una vittoria perché vittoria sarebbe non avere la malattia ma questa non la puoi evitare”.