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L’Umbria del Day After è pronta a risollevarsi

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Il premier promette una ricostruzione rapida e totale, la gente gli risponde: «Vogliamo crederti»

norcia_san-benedetto-02di Francesco Pastorelli – L’Umbria del Day After è una terra ferita e spaventata, che guarda al futuro con un misto di angoscia e fiducia. Le forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre, hanno avuto il potere di cambiare non solo il profilo geografico di un territorio, ma anche di mutare destino e aspettative di interi paesi.

La scossa di magnitudo 6,5 dell’ultima domenica di ottobre, alle 7.40, ha lasciato segni profondi e piaghe difficilmente risanabili in Umbria, danni irreparabili al cuore d’Italia. Si è trattato del sisma più forte da quando un terremoto rase al suolo l’Irpinia nel 1980. E quell’epicentro a Norcia, nella zona già duramente colpita dagli eventi precedenti, ha provocato devastazioni di inaudita portata. 
E’ venuta giù la chiesa di San Benedetto, le anziane suore sono fuggite col terrore negli occhi, la gente, piangendo disperata si è messa a pregare in piazza. Poche ore dopo ha ceduto anche la chiesa di Santa Rita, con la facciata che era costruita con le pietre provenienti da edifici distrutti da antichi sismi. Evacuato ospedale di Cascia. 
Che dire poi della vicina Castelluccio, celebre per le sue lenticchie, letteralmente devastata e rimasta per giorni isolata? E del piccolo borgo di Preci, dove tutte le case presentano lesioni e molte strade si sono aperte in due. La frattura sul Redentore fa impressione, è lunga centinaia di metri e si è aperta lungo la costa del monte, sui Sibillini, al confine tra Umbria e Marche. Il “taglio”, constatato da un sopralluogo aereo dei vigili del fuoco, si trova alcune centinaia di metri sotto la cima. Continue frane nel fiume Nera, giù pezzi di montagna. E poi nelle Gole della Valnerina continuano a cadere rocce nel fiume Nera, alle porte di Visso. Il torrente è parzialmente esondato dopo una grossa frana e l’acqua ha invaso la strada, che è stata chiusa alcune centinaia di metri prima dello smottamento.

Su Umbria Settegiorni in edicola l’articolo completo e il reportage fotografico sulle zone colpite dal sisma