E’ finito nel nulla il tentativo di “ripresa” con la presidenza di Vannio Brozzi
di Antonio Navarra – La ex Ferrovia Centrale Umbra, “nata” un secolo fa per fornire l’Umbria di un mezzo di trasporto “moderno”, a causa di una serie di interventi non fatti, errori di gestione, dirottamento di finanziamenti originariamente destinati ad opere di ristrutturazione e ammodernamento del materiale rotabile e della linea, ora si trova nella condizione di dover porre rimedio agli errori del passato e a dover rinunciare per due anni al collegamento fra la stazione di Ponte San Giovanni e quella di Sant’Anna, oltre alo servizio su rotaia fra Città di Castello e Umbertide.
Si conoscono le conseguenze di queste “temporanee soppressioni” di convogli ferroviari con un servizio sostitutivo su gomma: gli studenti arrivano tardi a scuola, gli impiegati arrivano in ritardo in ufficio, i lavoratori giungono in ritardo in fabbrica. Ma non sono solo queste le conseguenze del disinteresse degli Enti verso questo servizio. Un disinteresse che si era già constatato in anni passati, a cominciare dal nulla di fatto nei confronti del progetto avanzato dall’ex assessore comunale ingegner Fabio Ciuffini (il “padre” delle scale mobili nella Rocca Paolina”), che nella veste di membro del Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie dello Stato, ritenne possibile un accordo tra la Ferrovia Centrale Umbra e le FF.SS per creare una sorta di Metropolitana di superficie che “circondasse” Perugia utilizzando la rete delle FF e quella della FCU creando un collegamento fra le stazioni di Sant’Anna e di Fontivegge.