E le vicende sismiche rischiano di peggiorare la situazione. Le vicine Marche si sono mosse ed in quanto a promozione turistica hanno molto da insegnarci
di Alberto Laganà – Ogni anno che passa è un lamento generale su come procede il trend di arrivi e presenze di turisti in Umbria. L’aggravante degli eventi sismici rischia di mettere in ginocchio il turismo un settore che dà lavoro a migliaia di persone e contribuisce in modo sostanziale all’incremento del Pil locale.
Abbiamo sempre sostenuto che esiste una mancanza di programmazione, ci si affida ad episodi sporadici o ad iniziative a dir poco cervellotiche come i soldi spesi inutilmente per far arrivare dei blogger per parlar bene dell’Umbria o quelli spesi per assoldare un fotografo americano (gli episodi più eclatanti). Soldi gettati al vento che denotano una mancanza di idee disarmante.
Vediamo alcuni dati: nell’anno appena trascorso le strutture ricettive umbre hanno complessivamente dichiarato 2.369.196 arrivi e 5.986.392 presenze con una variazione del -1.06 negli arrivi e +1.28% nelle presenze rispetto al 2015. Nello specifico si registra un calo dei turisti italiani (-1.52% e -2.26%) e una sostanziale stabilità dei turisti stranieri (+0.02% e -0.40%) rispetto al 2015.