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Enrico Guarducci eletto nuovo Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della Provincia di Perugia

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Enrico Guarducci

Hanno espresso le loro preferenze 956 iscritti su 1.183 aventi diritto al voto

Enrico Guarducci

Nei giorni 21 e 22 febbraio, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commerciali ed Esperti Contabili della Provincia di Perugia, nonché del Collegio dei Revisori e del Comitato Pari Opportunità.

Dei 1.183 aventi diritto complessivamente hanno espresso il voto 956 iscritti. La Lista n. 1, che si presentava con il motto “Cambiare… si può!” e che aveva come candidato Presidente Enrico Guarducci, ha ottenuto 609 voti pari al 65%; mentre la Lista n. 2, con il motto “Un ordine per tutti” con candidato Presidente Roberto Coscia, ne ha ottenuti 328 pari al 35%. 19 le schede bianche.

Entreranno a far parte del nuovo Consiglio dell’Ordine, che resterà in carica per il prossimo quadrienno, oltre ad Enrico Guarducci come Presidente, i Consiglieri Filippo Mangiapane, Massimo Bugatti, Massimiliano Piselli, Ferruccio Bufaloni, Micaela Fiorucci, Ida Dominici, Federica Acciarini e Franco Giacometti, con rappresentanza distribuita nell’intero territorio della Provincia.

La proclamazione definitiva del nuovo Consiglio, ed il suo insediamento, avverrà entro domenica 27 febbraio a seguito della verifica dello spoglio delle schede elettorali.

Enrico Guarducci, in qualità di Presidente in pectore, esprime la sua soddisfazione per l’importante risultato raggiunto e dichiara: “Una vittoria ottenuta con una grande partecipazione degli iscritti e con uno scarto mai ottenuto nelle ultime tornate elettorali, frutto dell’adesione ad un programma strutturato per restituire alla nostra categoria professionale, il giusto ruolo, da sempre prerogativa della categoria, di sostegno essenziale per lo sviluppo economico e sociale del territorio di competenza. Porteremo avanti il nostro programma con entusiasmo e con la consapevolezza che autorevolezza e dignità sono frutto di una crescita che deve coinvolgerci in modo totalitario superando l’impoverimento culturale, le divisioni ed antagonismi, riattivando invece quel senso di appartenenza che le nuove generazioni stanno perdendo e restituendo ai nuovi iscritti quell’aspettativa positiva di fiducia nel futuro”.