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A caccia di quaglie con richiami illegali: due denunce a Penna in Teverina

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I Carabinieri forestali di Amelia sequestrano un dispositivo elettronico che si attivava solamente di notte

I Carabinieri Forestali di Amelia hanno denunciato due cacciatori sorpresi nel comune di Penna in Teverina ad esercitare attività venatoria con l’ausilio di un richiamo acustico illegale.

In una zona scarsamente abitata, a seguito di segnalazione di privati cittadini che lamentavano la presenza di un forte suono elettronico provenire da un campo incolto attiguo al fiume Tevere, i Carabinieri Forestali individuavano il dispositivo ancora in funzione, occultato accuratamente all’interno di una folta vegetazione costituita da canne di bambù e quindi praticamente invisibile.

Il macchinario era programmato per accendersi e spegnersi automaticamente in modo da attivarsi soltanto durante le ore notturne e permettere ai cacciatori di abbattere, durante l’orario di caccia consentito e a registratore spento, le quaglie da esso richiamate durante la notte.

I richiami elettronici riescono ad attirare anche decine di quaglie durante le nottate di intensa migrazione, incrementando considerevolmente la possibilità di abbattimento dei capi e, proprio per questo motivo, considerati illegali dalla normativa nazionale ed europea.

Il dispositivo elettronico sequestrato ai due bracconieri

I militari provvedevano immediatamente a disattivare il dispositivo e, dopo un’attenta attività di indagine e appostamenti, riuscivano ad individuare i responsabili in due cacciatori che, alle prime ore del giorno, giungevano a cacciare sul posto e che successivamente provvedevano a verificare l’apparecchiatura rimettendola in funzione.

I due cacciatori sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver utilizzato mezzi vietati ai fini dell’attività venatoria, violando la Legge 157/92 sul prelievo venatorio.