Sono state incrementate le linee di indirizzo regionali per la prevenzione degli episodi di violenza a danno di operatori sanitari
Nell’ambito della sessione dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Question time) della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Stefano Pastorelli e Paola Fioroni (Lega) hanno chiesto all’assessore alla Sanità, Luca Coletto gli intendimenti della Giunta circa “l’aggressione di un’infermiera al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno”.
Pastorelli ha chiesto specificatamente di: “comprendere quali nuovi strumenti intenda adottare la Regione allo scopo di salvaguardare il benessere fisico e psicologico di quanti lavorano in corsia e consentire così al personale preposto di poter agire in sicurezza e con la necessaria serenità al fine di assicurare la tutela della salute; ricevere risposte in merito agli intendimenti che si considerano propedeutici al fine di garantire l’indispensabile monitoraggio di un fenomeno, quello appunto delle
aggressioni al personale medico, che è in costante e preoccupante aumento su tutto il territorio nazionale”.
Illustrando l’atto, Pastorelli ha ricordato che “nel tardo pomeriggio di mercoledì 10 gennaio, un’infermiera del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno, ha subito un’aggressione al volto a seguito di una discussione sfociata tra i familiari di una giovane paziente, di circa vent’anni, ricoverata presso la struttura. Appurato che il diverbio sfociato in lite prima e nell’aggressione poi, sarebbe attribuibile al fatto che il mezzo di soccorso all’interno del quale era in servizio l’infermiera rimasta colpita, sarebbe arrivato con notevole ritardo rispetto alla chiamata. La
giovane paziente è stata ricoverata in codice verde, con disturbi non gravi, riconducibili ad un semplice stato influenzale, con febbre alta. I Carabinieri della Compagnia locale si sono immediatamente attivati per gli approfondimenti del caso e hanno in poco tempo identificato il responsabile dell’aggressione. L’infermiera non ha riportato seri traumi, tanto che tratterebbe di una prognosi di 5 giorni complessivi. Il verificarsi di episodi di aggressioni ai danni di chi opera negli ospedali e nelle strutture sanitarie è sempre più diffuso su tutto il territorio nazionale.
Condanniamo fermamente ogni forma di aggressione e comportamento violento, in ispecie ai danni di medici, infermieri ed operatori sanitari che durante la pandemia hanno combattuto in prima linea e che ogni giorno lavorano con dedizione e spirito di sacrificio per curare i pazienti”.
L’assessore Coletto ha risposto che: “Sono state incrementate le linee di indirizzo regionali per la prevenzione degli episodi di violenza a danno di operatori sanitari. L’obiettivo è quello di stimolare le Aziende sanitarie a elaborare strategie e programmi omogenei e specificatamente dedicati alla riduzione del rischio di violenza a danno degli operatori. Si punta a favorire lo sviluppo in ciascuna Azienda di una policy contro episodi di violenza a danno di operatori, quindi a redigere, diffondere ed implementare il piano concernente il programma aziendale per la prevenzione degli atti di violenza; gestire gli episodi di violenza contro gli operatori sia a livello individuale, sia a livello di sistema standardizzando le modalità di segnalazione delle aggressioni e definendo i flussi informativi. Il documento regionale prevede che, a prescindere dalla natura e dalla gravità del danno, l’operatore vittima di violenza o il coordinatore della struttura deve tempestivamente segnalare l’evento al responsabile del servizio di prevenzione, protezione e gestione del rischio clinico aziendale tramite la compilazione di un’apposita scheda di segnalazione. La Regione ha previsto, nel corso del 2023, un evento in occasione della Giornata nazionale di educazione alla prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari con il coinvolgimento delle Aziende sanitarie regionali e dei rappresentanti delle maggiori istituzioni dello Stato, dell’Università di Perugia, dell’Inail, Ordine dei giornalisti e delle associazioni dei cittadini. Importante la previsione del percorso formativo dedicato per le Aziende sanitarie che dovranno attivare gruppi di lavoro specifici mirati ad individuare misure di prevenzione ed azioni specifiche per la gestione di eventi negli ambienti coinvolti.
Prevedere quindi per i Pronto soccorso il potenziamento delle misure di prevenzione attraverso la riduzione del sovraffolamento, dei tempi di attesa, adeguamento dei luoghi di attesa, la gestione dei triage. Importante potenziare le misure di gestione degli episodi di violenza attraverso le seguenti azioni: verificare la possibilità di attivare un call center con richiesta di aiuto con segnaletica dedicata, valutare la possibilità di incrementare l’attività di vigilanza e valutazione della possibilità di definire progetti specifici con le forze dell’ordine. Ci stiamo attivando in tal senso attraverso la previsione di percorsi specifici, interessando i Prefetti di Perugia e Terni per migliorare la presenza degli agenti nei posti di polizia all’interno degli ospedali. Questo permetterà di poter intervenire in maniera immediata e più agevole a protezione del personale sanitario”.
Nella replica, Pastorelli ha ringraziato l’Assessore “per il lavoro che sta portando avanti e per l’attenzione che sta riservando a questo fenomeno. Siamo di fronte ad un escalation di episodi in tutta Italia. La strada intrapresa è quella giusta, ma se in alcuni casi non fosse possibile coordinarsi con le forze dell’ordine, si potrebbe pensare anche ad una vigilanza privata quale deterrente. Questo a salvaguardia non solo del personale sanitario, ma anche degli utenti stessi”.