Rivolto ad agricoltori e professionisti, ha visto la presenza di docenti universitari e istituzioni
Un momento di formazione e informazione rivolto agli agricoltori, ma anche ai professionisti, in particolare dottori agronomi e periti agrari, per approfondire i contenuti e la fisionomia della nuova Politica agricola comune (Pac) e del Complemento di sviluppo rurale 2023-2027, predisposto dalla Regione Umbria, i fondi dell’UE per il settore primario e le aree rurali. È stato questo lo scopo dell’incontro ‘Piano strategico Pac 2023-2027’, promosso da CESAR e Europe Direct Umbria, a UmbriaFiere di Bastia Umbra martedì 23 maggio. Il convegno, coordinato da Francesco Martella, direttore del CESAR, ha visto la presenza per la Regione Umbria dell’assessore a politiche agricole e sviluppo rurale Roberto Morroni, Franco Garofalo dell’Autorità di Gestione e di Francesco Cintia. Presenti, inoltre, Angelo Frascarelli, docente dell’Università degli Studi di Perugia, il ricercatore universitario dell’ateneo perugino Luca Palazzoni, Roberto Giangrande, presidente Fodaf Umbria, e Fabrizio Laloni del collegio Pa – Pal dell’Umbria.
“Abbiamo ritenuto organizzare questa giornata – ha spiegato Martella – a beneficio delle imprese agricole e dei tanti tecnici perché dal primo gennaio è partita la nuova Pac, una programmazione molto complicata e quindi riteniamo che sia necessario che ci si prenda confidenza per cogliere al meglio le opportunità che presenta. Abbiamo voluto anche affrontare il tema CSR (il vecchio Psr). la Regione Umbria ha una dotazione finanziaria oltre 530 milioni di euro da qui fino al 2027, per scaricare a terra gli obiettivi dell’Unione Europea, sostenere le imprese agricole e agroalimentari nella crescita verso una condizione di autosufficienza gestionale e finanziaria, in una dimensione green e di innovazione digitale”. “Gli obiettivi della nuova Pac – ha aggiunto il professor Frascarelli – sono sostenere il reddito degli agricoltori, obiettivo storico a cui da anni si aggiunge quello di sostenere l’agricoltura per il ruolo ambientale e i beni pubblici che fornisce alla comunità. Non dobbiamo dimenticare il terzo, grande, obiettivo che è quello della vitalità delle zone rurali che in Umbria significa tutto l’Appennino, le aree marginali. C’è la notizia, positiva, che le risorse finanziarie sono rimaste le stesse della programmazione precedente. L’altra importante innovazione è il fatto che sempre più questa Pac dà un sostegno agli agricoltori e alle imprese agricole, in cambio gli agricoltori devono impegnarsi in una transizione ecologica. La Pac non deve essere concepita come sussidio, ma come una remunerazione per il grande ruolo che gli agricoltori svolgono a vantaggio della collettività, soprattutto dal punto di vista ambientale”.
“L’obiettivo principale della Regione – ha commentato l’assessore Morroni – è quello di corrispondere alla sfida che l’Europa ha lanciato con la nuova Pac: costruire un sistema agricolo sempre più resiliente, solido e robusto, capace di essere competitivo, di affrontare le nuove sfide sul fronte alimentare, in grado di fare i conti con le grandi emergenze del nostro tempo. Diamo continuità ad alcune linee d’intervento che hanno caratterizzato l’ultima fase della programmazione 14-22: abbiamo investito in alcune direzioni, prima fra tutte stimolare processi aggregativi tra imprese, intorno alle produzioni di eccellenza. Lì si può creare valore: questa è la strada che vogliamo portare avanti cercando di accompagnare le imprese in una sfida cruciale. L’impresa agricola deve irrobustire la sua capacità di essere impresa, creando profitto e i giusti margini, perché se c’è questa solidità economica, allora possiamo parlare anche di sostenibilità ambientale e sociale”.
“Le strategie che la Regione mette in atto con il nuovo Csr – ha aggiunto il dottor Garofalo – sono in continuità con la passata programmazione cioè puntano a sostenere la competitività delle imprese, i sistemi di qualità, a rafforzare gli interventi sull’ambiente, in contrasto ai cambiamenti climatici, così come a sostenere l’occupazione nelle aree rurali, la diversificazione e l’attrattività dei territori della regione. Per quanto riguarda le procedure attuative stiamo lavorando ai criteri di selezione che saranno approvati nel prossimo Comitato di monitoraggio convocato per il 26 giugno, ma intanto sono già usciti i primi bandi per le misure a superficie per dare continuità e certezza agli agricoltori di adesione alle misure agro-climatiche-ambientali”.
Una delle novità introdotte dalla nuova Pac riguarda gli ecoschemi. “Sono un nuovo pagamento – ha concluso Palazzoni – e vengono chiamati anche regimi per il clima e l’ambiente. In totale sono 5: il primo per la zootecnia, il secondo per le colture arboree, il terzo per gli oliveti, il quarto per i sistemi foraggeri estensivi che comprende tutti i seminativi e il quinto per gli impollinatori. Le aziende umbre possono accedere a tutti, però questi ecoschemi sono selettivi ovvero premiano gli agricoltori che si impegnano di più per il clima e l’ambiente”.