“Abbiamo portato ad Agriumbria l’eccellenza delle razze di bovini da carne italiane, a iniziare da quelle a mantello bianco come la Chianina, la Romagnola, la Marchigiana, la Maremmana e la Podolica. Circa 500 capi di bestiame, comprese le altre prestigiose razze, che hanno affascinato gli oltre 80mila visitatori della rassegna zootecnica più importante del Centro Italia”.
Il presidente dell’Associazione Allevatori Umbria-Marche, Fabrizio Soro, commenta così il bilancio di una rassegna che dal 31 marzo al 2 aprile scorsi, a Bastia Umbra in provincia di Perugia, ha saputo ritagliarsi a ragione un ruolo da protagonista nel panorama agrozootecnico nazionale.
Dopo i due anni di stop dovuti alla pandemia, una ripresa, quella dello scorso anno, che aveva lanciato chiari segnali di rilancio, la 54ma edizione di Agriumbria ha saputo riservare al sistema zootecnico del Centro Italia il ruolo da protagonista che merita.
“L’Associazione Allevatori Umbria-Marche, insieme all’Associazione Italiana Allevatori e a tutto il Sistema Allevatori ha voluto dare un valido contributo alla buona riuscita della rassegna – continua Soro – e i risultati ottenuti a un primo bilancio ci danno ragione. Anche il calendario convegnistico ha saputo attrarre sempre un numero significativo di partecipanti perché nella sua realizzazione, insieme allo staff di Agriumbria, abbiamo voluto toccare tutti i temi di stretta attualità che gravano sul settore anche delle bovine da latte, un segmento produttivo che nelle nostre regioni è molto circoscritto, ma nondimeno meritevole della giusta attenzione anche in funzione delle nuove normative introdotte come l’asciutta selettiva, che se da un lato sono finalizzate a una gestione più professionale e innovativa degli allevamenti, dall’altra richiedono all’allevatore quella attitudine al cambiamento che non è sempre facile accettare”.
Il patrimonio di tradizioni che il settore ha saputo realizzare in decenni di attività non corre il rischio di andare disperso. Ad esso si deve legare oggi l’innovazione tecnologica che è proprio pensata per aiutare l’allevatore in questo nuovo percorso per migliorare la sua attività, la produttività dei suoi animali, il loro benessere e di conseguenza la redditività aziendale con un occhio sempre rivolto alla sostenibilità, che oltre ad essere ambientale deve essere anche sociale ed economica.
“L’Associazione Allevatori Umbria-Marche saprà accompagnare i suoi associati in questo nuovo percorso – sottolinea il presidente Soro – e gli incontri sul territorio che stiamo organizzando insieme alle iniziative in cantiere lo dimostrano. Così come lo ha ampiamente testimoniato la partecipazione ad Agriumbria, dove l’intero Sistema Allevatori ha potuto trovare il giusto risalto in risposta ai tanti, troppi attacchi di cui il settore è bersaglio. Un ringraziamento speciale va rivolto agli organizzatori di Agriumbria – conclude Fabrizio Soro – a tutte le aziende partecipanti e all’intera struttura dell’Associazione Allevatori Umbria-Marche che insieme hanno concretamente lavorato per l’ottima riuscita della rassegna”.