Nel 2012 venne fermato in Umbria dai carabinieri con la droga e indicato in alcune testimonianze come partecipante a festini a luci rosse a base di stupefacenti
Ha patteggiato quattro mesi di reclusione e 1.100 euro di multa (pena sospesa) Alberto Bastoni, ex sacerdote della Diocesi di Ascoli, di 59 anni di Rimini.
Alberto Bastoni nel 2020 era finito centro di una inchiesta della Procura di Ancona che stava indagando sulla detenzione di materiale pedopornografico.
Era il giugno del 2020 quando i carabinieri si presentarono nell’abitazione ascolana di padre Bastoni per effettuare una perquisizione.
I militari dell’Arma, in quella occasione, sequestrarono un notebook sull’hard disk del computer usato da padre Alberto Bastoni, rinvenendovi una foto in cui compariva un minore mentre compie atti sessuali ed un video dal contenuto analogo anch’esso trovato nella memoria del notebook.
Durante quella perquisizione, alla vista dei carabinieri, il vice parroco aveva consegnato spontaneamente ai militari alcuni grammi di cocaina che aveva nascosto in un ostensorio.
Fatti che si aggiungono a dei precedenti.
Ex parroco a Collevalenza, nel 2012 infatti venne fermato in Umbria dai carabinieri con la droga e indicato in alcune testimonianze come partecipante a festini a luci rosse a base di stupefacenti. Quindi un periodo di “cura“ al nord e il trasferimento ad Ascoli.
L’ultimo fatto increscioso scosse la Curia ascolana, al punto tale che il vescovo della diocesi di Ascoli, Giovanni D’Ercole, provvide ad allontanare il vice parroco costretto così a far ritorno a Bastia Umbria, riaffidandolo al Superiore generale della sua Congregazione di appartenenza.
Ora, a distanza di oltre tre anni per quei fatti l’ex sacerdote ha patteggiato davanti al giudice del tribunale di Ancona Matteo Di Battista, una pena a quattro mesi di reclusione e 1.100 euro di multa (pena sospesa).
