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Anche l’Usl Umbria 1 partecipa ad Ipazia, il progetto finanziato dal Ministero della Salute

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Gioia Calagreti e parte del gruppo di lavoro

Punta ad accrescere le strategie di prevenzione della violenza sulle donne e sui minori

Gioia Calagreti e parte del gruppo di lavoro

Anche l’Usl Umbria 1 partecipa al progetto “Ipazia Ccm 2021 – Strategie di prevenzione della violenza sulle donne e sui minori”, della durata di due anni e finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito della linea 4 del Programma Ccm 2021 (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie), che ha come obiettivo quello di rafforzare i servizi di assistenza e supporto a donne e minori vittime di violenza attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e socio-sanitaria, con particolare riguardo agli effetti del Covid-19. Capofila del progetto è la Regione Toscana – Asl sud est e gli altri enti partecipanti sono: l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà, la Fondazione Irccs Cà Granda ospedale maggiore policlinico di Milano e le Aziende sanitarie locali del Friuli Occidentale, dell’Umbria 1, di Lecce e di Matera.

Coordinatrice scientifica per l’Umbria è la dottoressa Gioia Calagreti, dirigente medico del presidio di Città di Castello e del servizio rischio clinico aziendale, che gestirà un gruppo di 18 professionisti e che si è detta entusiasta di poter elaborare nuove metodologie e modelli in stretta sinergia con tutti gli altri attori coinvolti in Ipazia. Il progetto, infatti, punterà ad accrescere le capacità di operatori e operatrici, soprattutto della sanità territoriale, per individuare tempestivamente i casi di violenza, favorire l’accesso alle reti territoriali in sicurezza, facilitare percorsi di fuoriuscita dai contesti d’abuso e di violenza e prevenire i casi di re-vittimizzazione. Il raggiungimento di questo obiettivo sarà possibile attraverso l’erogazione di un modello formativo a distanza (corso fad) e la costituzione o il rafforzamento di reti tra le strutture sociosanitarie, gli enti, le istituzioni, i centri antiviolenza e le associazioni, che saranno coinvolte anche nella costruzione della formazione sul territorio. Contemporaneamente, per la prima volta in Italia, vista la centralità e la trasversalità della figura infermieristica, verrà realizzata una community infermieristica con una piattaforma dedicata, finalizzata alla creazione di una rete professionale dinamica attraverso la condivisione rapida di idee, progetti e criticità.

Il progetto è stato presentato ufficialmente giovedì 24 febbraio a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, nella sede della Regione Toscana. Durante l’iniziativa si è collegato online anche il direttore generale dell’Usl Umbria 1, Gilberto Gentili, che ha manifestato grande apprezzamento per le tematiche oggetto di trattazione, che coinvolgono operatori di vario profilo che verranno formati sulle capacità di intercettare il fenomeno “violenza” cercando di prevenirne il verificarsi ma, ovviamente, anche limitarne gli effetti qualora accada. Con l’occasione è stato presentato anche il logo di Ipazia che ha un grande valore simbolico a partire dal nome (che richiama la famosa scienziata e filosofa greca che ancora oggi è simbolo della libertà di pensiero) e dal colore glicine, sintesi di varie sfumature.