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Armoniosi festivals musicali: Omaggio all’Umbria a Sassovivo, Musica da Camera al Trasimeno

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Laura Musella a Marzia Zacchia Crispolti, due concerti tra natura e architettura

Un pomeriggio all’abbazia di Sassovivo e, la sera, superato fortunosamente lo svincolo di Ponte San Giovanni, a palazzo della Corgna di Castiglione del lago, per godere di tanta bella musica. Per fortuna non coincidevano i due appuntamento e con un po’ di impegno ce li siamo goduti ambedue.

Nell’audace nido della spiritualità benedettina, su uno sperone che domina la valle come un tempio autorevole e imperioso, Laura Musella aveva convocato il suo pubblico nella sala dedicata al ricordo padre Dal Carretto, volta a botte scarna e spoglia, dominata da una immensa croce. Qualche alito di vento si insinuava tra le solide mura, invitando al rilassamento per un concerto dai contorni gradevolissimi. Due musicisti di fiducia per un “Italian style”, un percorso tra i ricordi delle più belle musiche da film, da Morricone, a Piovani, Ortolani e Rota. Maestri impareggiabili e indimenticabili rievocati dal clarinetto di Marco Pelliccioni e dalla chitarra di Fabrizio Fanini.

Perfetto accordo tra i due, ottime timbriche e un eloquio fluente e ben collaudato per ripercorrere i temi degli “spaghetti western” ma anche l’elegantissimo Piovani della gavotta del “Marchese del Grillo”. E poi “More” di Ortolani, cocente melodia di “Mondo cane”, contrappuntata a “Fratello Sole”, per poi scoppiettare nel surrealismo di “Amarcord” e “Dolce vita”. Concerto estivo quanto mai, in una cornice architettonica che non manca ogni volta di farsi ammirare per il suo perfetto inserimento nell’ambiente boscoso, il secolare ornato di lecci, ombrosi, con la memoria di frate Alano, certamente un germanico sceso tra noi per immergersi in tanta solitudine.

Poche ore dopo nel soffocante riverbero del caldo accumulato dalle pareti di palazzo della Corgna, senza neanche un refolo di vento dal lago, ecco la serata inaugurale del ventesimo festival di Musica da Camera di Marzia Zacchia Crispolti. Una cartellone di quattordici appuntamenti con i volti più noti che hanno per due decenni accompagnato la marchesa di Casa maggiore nella sua bella avventura musicale. Un portato di affetto, di amicizia, e di dedizione che segna il rapporto tra Marzia, nata dalla storica famiglia Crispolti, e la cittadina in cui ritorna ogni estate, lasciando Yverdon, la ridente stazione balneare elvetica in cui passa la maggior parte dell’anno, come direttore artistico del centro culturale Il Cenacolo”, dove ospita spesso artisti italiani.

Un ritorno alle origini, come venti anni fa, quando cominciò l’avventura col trio Padererevski, tre musicisti che hanno accettato con garbo il volgere delle stagioni e mostrano ancor lo smalto di sempre. Caterina Lemoni, greca di Rodi, il violinista irlandese David O’Doherty e il violoncellista Francesco Bartoletti, a cui si è aggiunto il direttore d’orchestra e flautista Christian Lafontaine, prestigioso solista della Orchestra di Lucerna. Bellissimo programma ricco di sorprese come il quartetto del viennese Walter Rabl, impegnato nel difficile compito di armonizzare flauto e violino in un tessuto romanticamente ribollente, dalle citazioni naturastiche di “Undine” alle atmosfere fatali di Schumann, ai ricordi del contrappunto: una pagina da conoscere grazie a questa esecuzione perfetta che era incastonata tra un Trio Hob XV di Haydn, il pezzo violinistico di Wieniawky, vero virtuosismo e la pagina solistica del violoncello di Bartoletti, “Acquarium”, ispiratrice di un volume narrativo pubblicato recentemente. Caterina ha poi voluto domare la irsuta tastiera del pianoforte con un elegantissimo Albeniz dalle evocazioni spagnole.

In chiusura, un vero omaggio a Marzia, il bel dittico di Bach col flauto splendente di Lafontaine.

Appuntamenti fino al 4 settembre per tanta bella musica che l’amministrazione comunale di Matteo Burico propone al folto pubblico delle serate castiglionesi.