Un tema molto sentito dai cittadini della città del Festival, vista la grande partecipazione
Si è tenuta a Villa Redente l’assemblea pubblica organizzata dall’associazione Casa Rossa a difesa dell’ospedale di Spoleto.
Un tema molto sentito dai cittadini della città del Festival, vista la grande partecipazione.
“Quella che Spoleto ha subito è una ferita che non si rimargina – si legge nel comunicato stampa dell’Associazione Culturale Casa Rossa – i vari interventi di medici, operatori sanitari, cittadini da sempre impegnati per il diritto alla salute, hanno sviluppato una analisi precisa e articolata sul perché è successo. Le politiche liberiste degli ultimi 30 anni hanno favorito lo sviluppo della sanità privata a detrimento di quella pubblica e hanno dirottato ingenti risorse pubbliche ( i nostri soldi) a favore dei privati. Tutto ciò si paga con la disattivazione di servizi ospedalieri, come Spoleto, Piantala e Narni, in Umbria, applicando criteri aziendali socialmente criminogeni, dove un territorio di 1300 kmq come Spoleto/Valnerina, viene trattato come un quartiere di una grande città, negando di fatto il diritto alla salute a decine di migliaia di persone. Per uscire da questo stato di cose è necessario un movimento che abbia la forza di rovesciare queste politiche che avanzano da 30 anni a questa parte e che oggi accelerano, in assenza di una risposta che sia all’ altezza dell’ offensiva neoliberista.
Occorrono però risposte subito; ci sono bisogni concreti a cui rispondere ora, pena il peggioramento delle condizioni di vita e il crescere dello sconforto e della rassegnazione.
Perciò è necessario tracciare un programma concreto e immediato che abbia la capacità di costruire un percorso possibile.
Tre cose da fare
Prima cosa. Tenere alta l’ attenzione sulle situazioni di violenza sociale subite ( ad esempio Ospedale San Matteo trasformato in ambulatorio e ricovero geriatrico) nei singoli territori come Spoleto, attraverso una mobilitazione di Piazza permanente.
Seconda cosa, unire Comitati e Associazioni a livello regionale che si battono contro le azioni di forza del governo regionale che procede con i fatti compiuti pur in assenza di un Piano Sanitario Regionale e quindi nell’ illegittimità.
Terza cosa, pressare le autorità Comunali, Sindaci in testa, affinché escano definitivamente da ogni logica di compromesso e si avvicino a produrre immediatamente, tutte le azioni necessarie a contestare le misure illegittime messe in essere contro legge ( come la riduzione di fatto dell’ Ospedale di Spoleto in ospedale di comunità) e contro il diritto alla cura delle popolazioni che si sono viste smantellare servizi ospedalieri fondamentali come i reparti di Emergenza Urgenza e il Punto nascita nella nostra città”.