Riceviamo e pubblichiamo,
da parte della Associazione Umbertide Partecipa
“Prosperius: un tema caldo che ha tenuto banco nell’ultimo consiglio comunale e sulla stampa negli ultimi mesi. Considerata l’importanza non poteva essere altrimenti anche se, a nostro avviso, il nocciolo del problema non è stato affrontato né dalla maggioranza nè dalle opposizioni che in coro quasi unanime hanno calorosamente plaudito alla scelta del nuovo socio esprimendo convintamente il proprio “gradimento”. Noi non entriamo nel merito delle competenze, capacità, solidità, ecc. che sicuramente non mancheranno al nuovo socio privato, ma piuttosto ci lascia perplessi il fatto che il gradimento sia stato espresso senza avere un termine di confronto con altri e senza un minimo di valutazione di un piano di sviluppo, di crescita, requisiti indispensabili per tutelate l’interesse non solo dell’intera collettività, ma anche dei dipendenti della stessa Prosperius che, a causa anche della pandemia, stanno attraversando una fase molto delicata.
Anche dalla stampa si apprende che comunque qualche criticità c’è dal punto di vista del bilancio ed ovviamente questo si ripercuote sui servizi erogati che oramai da mesi e mesi non sono più accessibili in forma ambulatoriale e di day-hospital.
Un disservizio molto pesante soprattutto per gli Umbertidesi che ospitano nel proprio territorio una struttura che rappresenta una eccellenza nel campo della riabilitazione a livello nazionale, ma che non possono utilizzare… Anche per questo motivo sarebbe stato interessante capire quali soluzioni intende proporre il nuovo socio per risolvere il problema, quali sono le prospettive e il piano di crescita di Prosperius e conseguentemente la politica del personale che intende adottare. Considerato quanto emerso nell’ultimo Consiglio pare però che questi aspetti non interessino a nessuno: è stato rimandato il tutto ad una apposita commissione che a nostro avviso avrebbe dovuto lavorare prima per portare il risultato in Consiglio il quale avrebbe avuto elementi oggettivi su cui decidere”.
Marco Locchi