Allarme del consigliere regionale pentastellato. Crolla il numero degli interventi eseguiti al Santa Maria
Per il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle De Luca “le smentite sono inutili. L’assessore regionale alla Sanità Coletto sta di fatto già chiudendo l’Azienda ospedaliera di Terni sotto il peso dell’emergenza Covid di tutta la regione. Dal 1 dicembre scorso ad oggi sono stati effettuati a Perugia 4.013 interventi, mentre a Terni solo 2.300 con circa 1.500 persone in lista di attesa in più per un’operazione. Nel periodo preso in esame Perugia ha effettuato quasi 2.000 interventi in più di Terni. Un anno fa, con mille dipendenti in meno l’azienda ospedaliera di Terni aveva fatto solo 100 interventi in meno di Perugia”.
“In seguito – spiega De Luca – alla sospensione delle attività chirurgiche, di ricovero programmate e delle attività ambulatoriali procrastinabili decisa dalla direzione sanitaria regionale per evitare la diffusione del virus negli ospedali, abbiamo ritenuto di fare il punto della situazione e chiedere attraverso un’interrogazione quale fosse il numero di pazienti in lista d’attesa per intervento chirurgico con previsione di ricovero relativamente agli ospedali sia di Terni che Perugia e contestualmente quanti fossero gli interventi relativi alla chirurgia ospedaliera effettuati da dicembre a oggi nelle stesse strutture. Non sappiamo se e come siano riprese queste attività al momento, ma dalle voci che ci arrivano sembra sia ancora tutto molto fermo e si agisca solo nei casi più gravi. Visite e interventi vengono rimandati e le liste d’attesa si allungano con conseguenze pesanti sulla salute e sull’aspettativa di vita di migliaia di persone”.
“Il Santa Maria, di fatto, – prosegue De Luca – non eroga più servizi, le assunzioni sono al palo, gli anestesisti promessi non arrivano e c’è un vero e proprio esodo degli operatori sanitari. È vergognoso che i componenti della Giunta regionale facciano finta che il parere del Ministero della Salute sia una loro vittoria. Un parere che al contrario ha lasciato la maggioranza con un pugno di mosche in mano. Chiudere Terni è pura follia. In Umbria due aziende ospedaliere ci sono da anni e il parere del Ministero, per fortuna, blocca almeno per il momento il progetto di smantellamento di quella ternana. Se proprio dovete tagliare – conclude – iniziate dalle poltrone dei dirigenti e lasciate due aziende sanitarie: una dell’Umbria del nord e una dell’Umbria del sud”