Dopo la decisione dell’Auri, ecco quanto pagheremo in più nei prossimi 5 anni
I maggiori costi sostenuti negli anni scorsi dai gestori dei servizi idrici, dovuti all’impennata dell’energia, ora vengono riversati sulle bollette delle famiglie umbre, che dovranno subire l’ennesima stangata.
A stabilire l’aumento del prezzo dell’acqua è stata l’Autorità regionale per i rifiuti e l’idrico (Auri), che con una delibera del consiglio direttivo ha approvato le nuove tariffe, da qui al 2029, per tutti gli Ati (Ambiti territoriali integrati), cioè le aree in cui è suddivisa la regione.
Per l’anno in corso gli aumenti vanno dal 5,9% per l’Ati 3 (Foligno-Spoleto) al 7,7% per l’Ati 1 e 2 (comuni serviti da Umbra Acque). Nell’Ati 4 (Ternano) gli aumenti saranno del 6,2 percento.
Questi gli aumenti stabiliti per i prossimi anni: per Ati 1 e 2 dallo 0,6 al 3,5% nel periodo 2026-2029; per Ati 3 del 5,9% nel 2025 e del 6,5% nel 2028, mentre potrebbe oscillare dall’1,1 al 3% negli anni 2026, 2027 e 2029; per Ati 4 del 6,2% fino al 2026, mentre negli anni successivi l’aumento oscillerà dallo 0,3 al 2,2%.
Auri ha stanziato circa 100 milioni di euro per il risanamento della rete idrica entro marzo 2026, con fondi provenienti in maggior parte dal Pnrr. Da ricordare, inoltre, che dal 2023 è previsto un bonus idrico da parte del gestore per i cittadini che hanno presentato una dichiarazione Isee.