Scoperta rete di vendita illegale gestita da un ambulante campano: i clienti ordinavano via WhatsApp
I finanzieri della Tenenza di Città di Castello, nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio e di contrasto ai traffici illeciti, hanno individuato una rete di vendita di capi di abbigliamento, recanti noti marchi di alta moda verisimilmente contraffatti, facente capo ad un cittadino di origini campane.
L’uomo, un commerciante ambulante dell’hinterland napoletano, i cui ultimi redditi dichiarati al Fisco risalgono all’anno 2004, è stato sorpreso, in strada, all’atto della vendita ad un cliente di un giubbotto.
Dopo aver proceduto all’identificazione, i Finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 100 indumenti che, per le loro caratteristiche e per le modalità di vendita, sono stati ritenuti contraffatti nonché documenti di varia natura, detenuti nel bagagliaio dell’autovettura.
Il commerciante è stato, quindi, denunciato alla Procura della Repubblica di Perugia per i reati di cui agli articoli 474 (“Introduzione nel territorio dello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”) e 648 (“Ricettazione”) del codice penale.
I successivi approfondimenti investigativi hanno evidenziato come il sistema di acquisti e vendite fosse gestito tramite comunicazioni “WhatsApp”. Nel dettaglio, il commerciante, il cui contatto veniva diffuso tramite il classico “passaparola”, dopo aver ricevuto un cospicuo numero di ordini, giungeva in Umbria, ove soggiornava per brevi periodi in affittacamere della provincia di Perugia, effettuando le consegne direttamente al domicilio dei clienti.
Attraverso l’analisi della documentazione extracontabile e dei dati estrapolati dalle banche dati in uso al Corpo, i militari hanno, inoltre, ricostruito il volume d’affari derivante dalla vendita di capi di abbigliamento contraffatti, che per gli anni 2021 e 2022, ammonta a circa 40 mila euro, con il recupero a tassazione dei proventi illecitamente accumulati.
L’uomo è stato, altresì, segnalato all’INPS in quanto risulta aver percepito, dal 2019, il Reddito di Cittadinanza per un ammontare complessivo di oltre 31 mila euro.
Gli accertamenti hanno, infine, consentito di identificare venti clienti del commerciante abusivo, a cui è stata contestata la violazione dell’articolo 1, comma 7, del decreto legge n. 35/2005, che prevede l’irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 7.000 euro per chi acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, possono indurre a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine, provenienza dei prodotti e proprietà industriale.
L’operazione della Tenenza di Città di Castello si inserisce nel più ampio contesto della costante azione di contrasto posta in essere dalle Fiamme Gialle sull’intero territorio della provincia nei confronti di ogni forma di illegalità economica ed, in particolare, del fenomeno della contraffazione che, oltre ad alimentare i circuiti del lavoro “nero”, dell’evasione fiscale e della criminalità organizzata, sottraggono opportunità di lavoro alle imprese che operano nel rispetto delle regole del mercato e della leale concorrenza.