Home Cronaca Caporalato e sicurezza sul lavoro, denunciati sei imprenditori agricoli umbri

Caporalato e sicurezza sul lavoro, denunciati sei imprenditori agricoli umbri

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Blitz dei Carabinieri in aziende di Marsciano, Umbertide, Castiglione del Lago e Bastia Umbra

Nell’ambito dei controlli volti al contrasto del fenomeno del caporalato, i Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Perugia hanno denunciato sei titolari di imprese agricole ubicate nei territori di Marsciano, Umbertide, Castiglione del Lago e Bastia Umbra.

Ai sei, tutti italiani, sono state comminate sanzioni per un totale di oltre 50mila euro e i reati a loro contestati vanno dal caporalato fino a violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché alla mancanza di idonei presidi antincendio e DPI.

In particolare, le violazioni di maggior gravità sono state riscontrate presso un’azienda con sede operativa nel comune di Bastia Umbra, dedita all’allevamento avicolo, all’interno della quale sono stati trovati due dipendenti di origine indiana privi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato in quanto irregolari sul territorio nazionale. Nel corso dell’ispezione è stato accertato che i due lavoravano e vivevano nella ditta da oltre 8 mesi, dormendo in un locale abusivo ricavato all’interno dello spogliatoio che versava in condizioni igieniche particolarmente critiche, presentando gravi violazioni alle più basilari norme di sicurezza, come ad esempio la presenza di bombole del gas posizionate all’interno dello stesso ambiente.

Durante il controllo, i Carabinieri hanno anche identificato un terzo lavoratore, di origine peruviana, titolare di permesso di soggiorno ma anch’esso risultato assunto in maniera irregolare dai proprietari della società.

Il locale adibito ad “abitazione”, adiacente al capannone del pollame, è stato sottoposto a sequestro da parte dei Carabinieri, mentre non si è proceduto alla sospensione dell’attività trattandosi di azienda zootecnica. All’azienda in questione sono state elevate ammende per un importo pari a 30mila euro.