Per loro cade l’accusa di associazione a delinquere
Oggi, terzo giorno di requisitoria dei pubblici ministeri Paolo Abbritti e Mario Formisano, nel processo sulla cosiddetta Concorsopoli che nell’aprile del 2019 terremotó la giunta regionale umbra, si registra un fatto straordinario.
Per l’accusa di associazione a delinquere l’ex presidente della Regione Catiuscia Marini e l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci vanno assolti.
E così, dopo le prime due giornate dedicate alla ricostruzione di quelle che secondo l’accusa furono le pressioni esercitate da una rete di sistema composta da politici e dirigenti regionali per favorire alcune decine di candidati nelle selezioni pubbliche bandite dall’azienda ospedaliera di Perugia, oggi a tenere banco è stato il tema dell’associazione a delinquere, che in termini penali va considerata l’accusa più pesante fra quelle contestate a vario titolo agli oltre trenta imputati, a processo anche per falso, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.
Sono otto le persone che davanti al secondo collegio penale sono state chiamate a rispondere di associazione per delinquere, imputazione da cui dipende gran parte della tenuta dell’impianto accusatorio. Tra di loro, gli ex vertici dell’azienda ospedaliera di Perugia, l’allora direttore generale Emilio Duca e il direttore amministrativo Maurizio Valorosi.
Ma per la ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci, i pubblici ministeri hanno annunciato che chiederanno l’assoluzione in relazione all’ipotesi di associazione per delinquere.
E dunque c’è attesa per la giornata di domani quando i pubblici ministri Formisano e Abbritti formuleranno davanti alla Corte tutte le richieste di condanna.