I Pm Formisano e Abbritti hanno ripercorso l’impianto accusatorio, con la chiusura del processo atteso entro la fine della primavera
Si procede verso l’atto conclusivo nel processo per la cosiddetta Concorsopoli della Sanità umbra.
La Procura di Perugia, con i pm Paolo Abbritti e Mario Formisano, nell’ultima udienza ha ricostruito gli elementi a carico degli imputati.
In cinque ore di ricostruzioni, intercettazioni, racconti di scambi di tracce e di favori, la Procura ha continuato a mettere in fila le contestazioni nei confronti di 32 persone, accusate a vario titolo di falsi, abusi e rivelazioni di segreto d’ufficio, con nove imputati chiamati a rispondere anche di associazione per delinquere.
I concorsi per infermieri, Geriatria e Anestesia sono stati gli argomenti principali sviscerati davanti alla corte presieduta da Marco Verola, che ha già saggiato parte del conteggio finale che sarà presentato nella prossima udienza, in programma per il 25 marzo, data in cui la pubblica accusa affronterà le posizioni degli imputati a cui vengono contestate irregolarità in relazione al concorso per maxillofacciale e, soprattutto, l’ipotesi di associazione a delinquere in base alla quale si è delineata l’esistenza di un presunto gruppo che avrebbe gestito in maniera sistematica assunzioni e promozioni, segnalando nomi e richieste a cui, di volta in volta, sempre secondo l’accusa, i componenti delle commissioni avrebbero dato seguito aggiustando le votazioni.
Ipotesi, quella dell’associazione, contestata dalle difese a fronte, per esempio, dell’assenza di rapporti così stretti o amicali tali da poter paventare la commissione condivisa di azioni illecite.
Chiusa la requisitoria dei pm, sarà il momento delle parti civili e delle difese che torneranno ribadire le ragioni dell’innocenza dei propri assistiti.
Come per le categorie protette nella scorsa udienza era stata avanzata l’idea di un’assoluzione per l’ex assessore alla Sanità Luca Barberini, nel concorso per infermieri si proporrà per esempio lo stesso finale per l’attuale direttore generale dell’ospedale di Terni Andrea Casciari.
A doversi difendere dall’inquietante articolo 416, tra gli altri, saranno gli ex vertici dell’ospedale di Perugia, l’allora dg Emilio Duca e il direttore amministrativo Maurizio Valorosi, ma anche l’ex presidente della Regione Catiuscia Marini, l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci e lo stesso Barberini.
Che sono, per la Procura, parte di quell’«alto» da cui sarebbero arrivate le pressioni per concorsi e prove.
Tutte contestazioni, ovviamente, che dopo le discussioni delle parti civili, le difese, da aprile, sono pronte a disinnescare. Con la sentenza finale attesa entro la fine della primavera.
