Oggi l’incontro tra le parti. Voci insistenti di un imminente rientro di Barberini in Giunta. Ma le questioni da risolvere” sono una tombola”
Di Ciuenlai – C’è ‘ottimismo, più ottimismo del solito. L’incontro convocato dal segretario regionale dei democratici umbri, Giacomo Leonelli, con la Governatrice e gli ex Modem, viene descritto dalla parti con un convinto “finalmente ci siamo”.
Il rientro di Luca Barberini in giunta è dato come “cosa fatta, capo ha”. Le indiscrezioni parlano di una Marini decisa a chiudere la vicenda e a non farsi più influenzare da pressioni esterne al partito e alla maggioranza. Qualcosa di vero c’è. I risultati elettorali, al di là delle dichiarazioni di circostanza e dell’insperato “regalo” di Assisi, potrebbero aver convinto un po’ tutti “a rinsavire, perchè – dice un influente dirigente democratico – se continuiamo così sarà anche inutile scontrarsi, perchè, tra un po’, non ci sarà più niente da litigare”.Se la vicenda andasse come i protagonisti promettono verrebbe risolto il contenzioso più importante, quello della crisi in Regione.
Ma non è che sarebbe tutto finito. La Segreteria Regionale che, con questa mossa, ha, per gli osservatori, “finalmente imboccato la strada giusta”, ha anche altre gatte da pelare che si chiamano Terni e Foligno. Ma non basta deve preparare al meglio i nuovi appuntamenti elettorali per evitare altre sorprese tipo Amelia. In particolare le voci segnalano difficoltà crescenti in quel di Todi dove, secondo diversi personaggi legati alla maggioranza, il sindaco Rossini non godrebbe di grande popolarità. “Se si votasse oggi – commenta con una battuta un socialista tuderte – rischierebbe più di Gagarin”.
Infine c’è la grande partita di Perugia. Nel capoluogo tra i complimenti di Renzi al sindaco di centrodestra e la totale assenza di una qualsiasi attività politica del Pd, non si vede come, chi e cosa possa scalzare l’attuale sindaco. Ma c’è di più. Se continua questo andazzo, aumenta a dismisura la possibilità che i 5 stelle crescano anche nel capoluogo. E allora a rischio non ci sarebbe solo la “riperdita” del Comune, ma anche la possibilità di giocarselo ad un eventuale ballottaggio. La tripolarità ha fatto emergere un nuovo scenario nel quale le vittorie scontate al primo turno sono rare eccezioni e dove, ai ballottaggi, vige la legge “tutti contro il Pd”. E in questo quadro si sarebbe fatta strada tra i Dem la convinzione che “se vuole sopravvivere e tornare il partito di riferimento, si deve in primo luogo ritrovare il valore dell’unità”. Sarà questo il principale compito del suo gruppo dirigente. L’esito dell’incontro di oggi sarà decisivo.