Nella 17ª Giornata nazionale di sensibilizzazione iniziativa dell’associazione Aita Umbria – Ventimila nuovi casi all’anno. Premiata la logopedista Camilla Brandolese
Nel corso dell’evento di sensibilizzazione organizzato da Aita (Associazioni italiane afasici) Umbria alla Sala della Fondazione Sant’Anna di Perugia, in occasione della 17esima Giornata nazionale dell’afasia, professionisti, volontari, familiari e tutti coloro che ruotano attorno a questo mondo hanno più volte ribadito una impellente necessità: il bisogno di ulteriori figure professionali specializzate e di maggior personale per far fronte alle esigenze dei numerosi pazienti. D’altronde, in Italia sono circa 20 mila le persone a cui ogni anno insorge questo impattante disturbo del linguaggio, in particolare a seguito di lesioni cerebrali quali l’ictus.
E non è un caso che all’incontro che si è svolto sabato 19 ottobre fossero anche presenti gli studenti del corso di laurea di Logopedia dell’Università degli studi di Perugia, coloro cioè che dovranno occuparsi della cura delle persone afasiche. Tra gli intervenuti, Nicoletta Pauselli, presidente di Aita Umbria, Francesca Graziani, logopedista dell’Azienda ospedaliera di Terni e consigliera di Aita Umbria, Costanza Spera, assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia; Tiziano Scarponi, presidente dell’associazione Cuor di Leone di Perugia; Maria Pia Angellotti, dietista e consigliera dell’Ordine TSRM PSTRP di Perugia e Terni; Beatrice Ius, presidente della Commissione d’Albo dei logopedisti; Guerrino Bordi, presidente di Alice
Umbria e Città della Pieve; Giuseppe Bobbo, presidente di Aita Friuli Venezia Giulia. “Sicuramente – ha affermato Francesca Graziani – c’è bisogno di più professionisti (logopedisti, neurologi e psicologi) all’interno di ospedali e centri di riabilitazione. Ma anche di volontari che ci vengano ad aiutare ad organizzare attività. Il nostro intento è quello di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni e creare momenti in cui la persona può rientrare in società come, ad esempio, attività di arte terapia e musico terapia”.
“A oggi non siamo sufficienti, ci sarebbe bisogno di più professionisti – ha confermato anche la consigliera dell’Ordine TSRM PSRTP dell’Umbria, Angelotti – soprattutto alla luce di quella che sarà la nuova sanità territoriale, che prevede un’attività multidisciplinare rivolta a tutto il territorio. Considerata l’orografia dell’Umbria, con i suoi territori rurali e di montagna, c’è sicuramente la necessità di aumentare il numero di professionisti”.
Durante l’evento, è stato anche presentato il libro ‘Voglio potermi arrabbiare’ della neurologa dottoressa Chiara Briani e della logopedista Serena De Pellegrin. “Raccontiamo la vicenda di un giovane divenuto afasico dopo un ictus – ha spiegato Briani –, illustrando ciò di cui il paziente ha o non ha bisogno: succede spesso, infatti, che familiari o amici cerchino di parlare al suo posto pensando di aiutarlo, ma non è questo il modo migliore. C’è bisogno di un faticoso percorso di recupero della parola, per cui il paziente deve essere accompagnato ma non ‘imboccato’. Il libro cerca di illustrare, in maniera narrativa, cosa è meglio fare e non fare”. Infine, si è tenuta la cerimonia di consegna del ‘Premio Simonetta Petini’ a Camilla Brandolese, logopedista di Pordenone e laureata all’ateneo perugino, per la sua tesi ‘Capacità decisionale: valutazione e tutela nel paziente afasico’.
Il premio, alla sua seconda edizione, viene assegnato alla migliore tesi di laurea in Logopedia a tema afasia, e vi hanno partecipato i logopedisti laureati in Italia a partire dall’anno accademico 2020/2021. “Dal mio lavoro di ricerca – ha spiegato Brandolese – emerge il bisogno di dare maggiore importanza al ruolo del logopedista all’interno del iter valutativo del paziente afasico e di attuare strategie di supporto per far sì che le capacità potenzialmente presenti nel paziente vengano messe in evidenza”. In questa giornata, nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione ‘Illuminiamo le città’, promossa da Aita e patrocinata dalla Regione Umbria, diciassette comuni umbri hanno illuminato di rosso i monumenti simbolo.