Postazioni per la terapia intensiva e ventilatori polmonari per un importo di 800mila euro
Monitor e centraline per i sistemi di monitoraggio per la terapia intensiva, ventilatori polmonari fissi e da trasporto. Vale circa 800mila euro l’insieme delle apparecchiature che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha donato alle strutture ospedaliere del territorio per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Le risorse, impiegate nell’acquisto di macchinari destinati all’Azienda Ospedaliera di Perugia e ad alcuni presidi ospedalieri della Ausl 1, sono parte dello stanziamento di oltre 2 milioni di euro a sostegno del comparto sanitario e del tessuto socio-economico regionale approvato in via straordinaria lo scorso marzo, nella prima fase acuta della pandemia, dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione, di concerto con gli Organi.
Ulteriori risorse dell’importo complessivo, per un ammontare di 750mila euro, sono state utilizzate per l’acquisto di test rapidi per la diagnosi Covid-19, e un’altra parte per l’acquisto di circa 7000 dispositivi di protezione individuale (respiratori circolari ffp2, occhiali a mascherina, tute) necessari a supportare medici, infermieri ed operatori sanitari impegnati in una battaglia senza sosta contro il virus.
La mattina di giovedì 29 ottobre, nel massimo rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19, presso la sede della Fondazione il Presidente Cristina Colaiacovo, il Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico e il Commissario straordinario della Ausl 1 Gilberto Gentili, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto hanno sottoscritto l’atto notarile con il quale si formalizza la donazione delle attrezzature che, già collocate nei vari nosocomi, sono state di fondamentale aiuto a medici ed operatori sanitari per fornire una risposta di cura tempestiva ed adeguata ai pazienti ricoverai affetti dal virus.
Nello specifico, con circa 455mila euro degli 800mila euro destinati alle apparecchiature sono stati acquistati 22 ventilatori polmonari fissi, di cui 14 destinati all’Azienda Ospedaliera di Perugia e i restanti 8 al presidio ospedaliero di Città di Castello. Ulteriori 118mila euro sono stati utilizzati per l’acquisto di 10 ventilatori polmonari da trasporto, di cui 2 per il presidio ospedaliero di Città di Castello, 3 per quello di Branca, 2 per Pantalla e 3 per l’Azienda Ospedaliera di Perugia. Il resto dell’importo, 198mila euro, è stato utilizzato per l’implementazione di 20 nuove postazioni di terapia intensiva grazie all’acquisto di 20 monitor per sistemi di monitoraggio multiparametrico, di cui 8 per il presidio ospedaliero di Città di Castello e 12 per l’Azienda Ospedaliera di Perugia, che è stata dotata anche di una centralina di monitoraggio.
“Questo intervento – ha detto Cristina Colaiacovo – conferma il rapporto di massima collaborazione che negli anni ha permesso alla nostra Fondazione di finanziare interventi mirati alla costante innovazione dei presidi diagnostici e terapeutici del nostro territorio. Rapporto che intendiamo portare avanti anche per il futuro, a maggior ragione in questo momento epocale in cui è necessaria una stretta sinergia tra istituzioni pubbliche e private. Grazie al confronto con l’Assessore alla Sanità Luca Coletto e con la Protezione Civile, non solo abbiamo potuto indirizzare le risorse per far fronte alle maggiori criticità che si stavano presentando, permettendo alle strutture sanitarie di allestire prontamente i reparti e di fornire alla popolazione una risposta rapida ed efficiente, ma abbiamo contribuito a realizzare un’azione costruttiva per affrontare al meglio le nuove, impellenti necessità dei servizi sanitari. In questa ottica mi preme ricordare il sostegno dato dalla nostra Fondazione anche alle associazioni di volontariato e agli Enti non profit, che nonostante le difficoltà continuano ad essere a fianco delle fasce di popolazione più bisognose e più colpite dalla crisi, offrendo così un supporto fondamentale al nostro sistema sanitario”.
L’Assessore Luca Coletto ha ringraziato “la Fondazione nella persona della Presidente Cristina Colaiacovo e di tutti gli Organi, per avere ancora una volta, come sempre, fatto sentire in tempo reale agli umbri il proprio sostegno. Ciò vale ancor di più in questo momento di grande difficoltà legato alla pandemia. Il ruolo della Fondazione si rivela fondamentale nel sostegno al mondo della sanità attraverso donazioni per l’acquisto di apparecchiature e presidi medici particolarmente preziosi in questo momento”.
“Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – ha detto il dott. Marcello Giannico – per essere sempre vicino concretamente all’Azienda Ospedaliera di Perugia, in particolare le donazioni ricevute in questi mesi di emergenza ci hanno permesso di completare l’allestimento delle Terapie intensive ma anche di supportare, con apparecchiature tecnologicamente avanzate, altre strutture come ad esempio la Cardiochirurgia. Questo è importante perché il nostro compito è quello di assistere anche pazienti affetti da altre patologie che non vanno dimenticati in questo periodo di pandemia; le progettualità offerte dalla Fondazione vanno anche in questo senso per fornire una risposta a 360° gradi a tutta la popolazione”.
“Anche da parte mia un sentito ringraziamento alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – ha commentato Gilberto Gentili – per le generose donazioni che ha effettuato a favore della Usl Umbria 1 durante il periodo dell’emergenza Covid-19 e per quanto la presidente Cristina Colaiacovo ha annunciato di voler fare in futuro. Un futuro che ci vedrà ancora impegnati nella lotta al Coronavirus. Voglio anche sottolineare nel discorso della presidente Colaiacovo la particolare attenzione al sociale. Durante la prima fase dell’emergenza c’era stato un grande spirito di unità e solidarietà nazionale. Adesso la pace sociale sembra fortemente violata da forme di protesta, anche violente, nelle nostre piazze. Il contributo che la Fondazione Cassa di Risparmio dà a livello delle classi disagiate appare, quindi, fortemente predittivo dell’interessamento anche a settori che poi possono riversarsi sul sistema sanitario, acuendo il senso di frustrazione di alcune classi di cittadini e che si manifesta anche contro le strutture sanitarie.