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Dossieraggio, Melillo e Cantone ascoltati in Commissione Antimafia

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Il procuratore Antimafia Giovanni Melillo

“Striano uomo chiave dell’indagine perugina, ma non era solo…”

Il procuratore antimafiae antiterrorismo Giovanni Melillo, ascoltato in commissione Antimafia sul ruolo di Striano e sulle sue condotte ha dichiarato “mi paiono difficilmente compatibili con logiche di deviazione individuale, ma in passato ho avuto esperienza diretta di dossieraggi abusivi (…). In ogni caso, elemento centrale dell’inchiesta del collega Cantone sarà proprio la definizione della figura e delsistema di relazioni di Striano”.

Striano è l’uomo chiave dell’inchiesta perugina, dalla quale emergerebbero oltre 5mila accessi ai sistemi informatici in tre anni (2019-2022); di questila procura di Perugia ne ha scremati 800 “illegittimi” e riguardano informazioni secretate che il capo della Sos (Segnalazioni Operazioni Sospette) della Finanza che avrebbe girato, in alcuni casi, a giornalisti.

Il procuratore Melillo ha precisato “I vertici della Guardia di Finanza mi hanno sempre offerto massimo supporto, mettendo a disposizione del mio ufficio figure giovani e scrupolose”. “Striano – ha concluso – guida il gruppo delle Segnalazioni di operazioni sospette da novembre 2022, seguendo regole precise ed essenziali. Sul cosiddetto dossier Gravina i suoi comportamenti mi sono stati prontamente segnalati e li ho riportati alla Procura di Roma; ad ogni modo su queste condotte ogni valutazione dovrebbe essere attribuita solo dopo il contraddittorio processuale”. In ogni caso “mi paiono difficilmente compatibili con la logica della elezione individuale”.

Raffaele Cantone

Durante la sua audizione, il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha affermato che il mercato delle Segnalazioni di operazioni sospette (Sos) non si è fermato. “Abbiamo una prova clamorosa – ha riferito Cantone – durante la prima fuga di notizie è uscito un riferimento ad una Sos riguardo a un imprenditore che avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa: quella Sos non era stata vista da Striano. C’era qualcuno che continuava a vendere sotto banco le Sos e questa indagine è stata trasmessa alla procura di Roma”.

“Dal primo gennaio 2019 al 24 novembre 2022, Striano all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 Sos, un numero spropositato. Digitato 171 schede di analisi e 6 schede di approfondimenti seguite digitando il nominativo 1531 persone fisiche 74 persone giuridiche. Ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, ma potrebbero essere pure 3mila le ricerche, io sto parlando delle persone. Ha effettuato 1.947 ricerche alla banca dati Sdi. Siamo ad oltre 10mila accessi e il numero è destinato a crescere in modo significativo”, ha evidenziato Cantone.

“Sappiamo che Striano operava in pool – ha aggiunto il procuratore di Perugia -, non abbiamo al momento fatto approfondimenti che operavano con Striano, il coordinatore era lui. Ci sono stati altri accessi fatti alle Sos durante questa fase. Continuiamo ad avere accessi abusivi ad altre banche dati”.

Sul fatto che la stampa potrebbe aver commissiano a Striano l’attività di dossieraggio, Cantone ha affermato che si tratta di un’potesi investigativa ma che spera venga smentita. “Abbiamo analizzato i nominativi e i soggetti mediaticamente esposti, in quel lungo elenco di nomi, 165 accessi complessivi riguardavano soggetti vip e sono oggetti del capo di imputazione”, ha aggiunto Cantone.

Questa seconda fuga di notizie “ha danneggiato l’indagine – ha affermato Cantone- però ancora non abbiamo capito chi e come l’abbia fatto”.