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È caos nel reparto Emodialisi dell’ospedale di Terni

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Emergenza personale, la dialisi con tre soli infermieri

È caos nel reparto Emodialisi dell’ospedale di Terni. Sembrerebbe che dal febbraio scorso, quando i vertici dell’azienda hanno deciso di potenziare il reparto di Nefrologia, ben cinque unità infermieristiche siano state spostate lasciando così scoperto il reparto di dialisi che, tra carenza di personale, e la gestione di emergenze che sono prioritarie, non ce la fa più a gestire i pazienti che ogni giorno si recano nel nosocomio per la terapia.
“Non è possibile che per noi pazienti in dialisi ci siano soltanto 3 infermieri su 12 pazienti, quando invece dovrebbero essere 5, considerato anche uno che dovrebbe fungere da `jolly’. A specificarlo è la normativa che dice che deve esserci un infermiere ogni 3 pazienti che si sottopongono a dialisi. Inoltre ci dovrebbe essere anche un infermiere a disposizione in caso di malore di qualche paziente o per qualche altra urgenza che potrebbbe esserci durante la dialisi”. Questa la denuncia che arriva da Valentina Trebbia, delegata dell’Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto) per Terni, ed anche paziente. In tutto sono 120 i pazienti in dialisi nel temano.
Le lamentele degli utenti che si sentono abbandonati a loro stessi e del personale costretto a fare doppi turni, sono arrivate sul tavolo della Fp-Cgil e del consigliere comunale Francesco Filipponi che hanno presentato rispettivamente una nota all’azienda sanitaria locale e una interrogazione al sindaco e alla giunta di Palazzo Spada. Dall’ospedale invece, riferisce la Fp Cgil, fanno sapere che almeno una unità sarebbe stata spostata per sopperire all’emergenza ma il grido unanime degli utenti e dei rappresentati che si sono occupati della questione è quello di effettuare nuove assunzioni per il bene dei pazienti.

Fp cgil «Per favorire l’aperura del nuovo reparto di Nefrologia – si legge nella nota presentata da Fp Cgil ai vertici dell’azienda ospedaliera di Terni l’8 luglio scorso – (dotata di 8 posti letto) furono spostate 5 unità infermieristiche dalla dialisi per formare le restanti unità del personale della nefrologia in quanto non esperti nell’uso della dialisi. Di fatto, seppur involontariamente tale spostamento ha finito per penalizzare il reparto di dialisi in quanto ad oggi le unità 5 non sono state reintegrate e il reparto di Nefrologia non ha ancora raggiunto l’autonomia necessaria».

Reparto di dialisi Il reparto di dialisi di Terni è una eccellenza per il territorio. Reparti di dialisi sono presenti anche ad Amelia e Orvieto ma quello di Terni è sempre stato un punto di riferimento per i pazienti più complessi che arrivano da tutta la provincia. Quindi un bacino di utenza importante che và gestito anche giornalmente e per periodi lunghi. Nella nota di Fp Cgil è spiegato molto bene come il reparto dialisi sia strutturato in due sale: La sala B con 12 posti letto suddivise in 4 stanze da 3 posti ciascuna dove vengono solitamente gestiti pazienti instabili e quindi ad elevata complessità assistenziale. In tale sala vi è un rapporto infermiere paziente 1/3 e quindi 4 infermieri ogni turno. La sala A invece sempre con 12 posti letto che gestisce pazienti generalmente più stabili. Prima di febbraio, e quindi dell’apertura del reparto di Nefrologia, per ogni turno, vi erano 4 unità infermieristiche ora ridotte a 3. La quarta unità non solo garantiva il supporto assistenziale ai pazienti della sala A, pazienti non sempre meno complessi rispetto a quelli della sala B, ma assicurava anche le urgenze di trattamenti dialitico nei reparti del presidio ospedaliero che così rischiano di rimanere scoperti.

Doppi turni e gestione emergenze «Nonostante la riduzione effettuata a febbraio,- si legge ancora nella nota Fp Cgil-  gli infermieri della dialisi della sala A ridotti da 4 a 3 non solo garantiscono le dialisi in urgenza dei vari reparti nel blocco centrale del presidio ospedaliero ma a giorni alterni gestiscono la stanza dedicata ai pazienti hbv. Inoltre gestiscono con la copertura dei turni anche la gestione dei trattamenti dialitici nella stanza acuti del reparto di nefrologia non autonomo in tal senso e anch’esso con organico ridotto». Gestione che viene fatta in maniera encomiabile ma che richiede spesso doppi turni o ore di straordinario. «Chiediamo – conclude la Fp Cgil – un confronto per le criticità espresse auspicando soluzioni risolutive e soprattutto che non penalizzino altre unità operative se non garantendo loro una rimodulazione della dotazione organica in essere».