E’ quanto emerge da una analisi del Centro studi Tagliacarne e Unioncamere
Una approfondita analisi realizzata da Centro studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2021 e i confronti con il 2019, fa emergere dati interessanti sull’Umbria: le due province si trovano all’ottavo e nono posto per crescita del valore aggiunto tra il 2019 -2021 (nel 2021 il Ternano è sopra dell’1,9% rispetto al 2019 e il Perugino dell’1,83% ) e in prima e seconda posizione per aumento del valore aggiunto nell’edilizia (+41,94% il Ternano e +39,85% il Perugino rispetto al valore aggiunto delle costruzioni del 2019).
Il presidente della Camera di commercio Umbria, Giorgio Mencaroni ha confermato che “L’Umbria complessivamente esce bene dall’analisi dimostrando una capacità di resilienza e di reazione capace di portarla tra le realtà che hanno superato i livelli di attività economica pre-Covid e risultando in questo la prima regione del Centro.
Esclusa l’agricoltura, il 2021 ha visto un ottimo rimbalzo in tutti gli altri settori: eccellente quello dell’edilizia, buono quello dell’industria manifatturiera, discreto/buono quello dei servizi. All’interno dei servizi, nel 2021 anche il turismo in Umbria ha avuto un incremento più elevato di quello medio nazionale. Ora tuttavia la regione deve cercare di affrontare al meglio nuove difficoltà, dai maxi rincari energetici alla crescita del costo del denaro, all’inflazione che taglieggia il potere d’acquisto. Si deve fare in modo che la spinta propulsiva del 2021 e anche dei primi due trimestri del 2022 non venga dispersa. Ma occorre anche operare guardando al medio periodo, nell’ottica di superare nodi storici che pesano sullo sviluppo dell’Umbria, da quelli infrastrutturali a quelli sull’innovazione e quindi al ritardo nella produttività”.