Home Politica Elezioni, Massimo Monni: “Ecco la Perugia che ho in mente”

Elezioni, Massimo Monni: “Ecco la Perugia che ho in mente”

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Nel programma del candidato sindaco per “Perugia Merita” è prevista la nomina di un dg, lo snellimento dell’organigramma e una amministrazione amica dei cittadini

Una riorganizzazione interna per valorizzare il personale e rendere la macchina comunale più efficiente verso l’esterno, nei servizi offerti a cittadini, professionisti e imprese.

Questa una delle prime azioni al centro del programma del candidato sindaco Massimo Monni (Perugia Merita): “Ricordo che il Comune di Perugia è il principale datore di lavoro della città – afferma Monni in una nota – e deve dare il buon esempio”.

Il primo passo consiste nella nomina di un Direttore generale, un dirigente dei dirigenti che non coincida con il segretario generale, come è avvenuto con la Giunta Romizi: “Per un Ente grande come quello di Perugia – evidenzia Monni – è fondamentale che venga individuata una specifica figura di alto profilo, che risponda tramite un rapporto fiduciario al sindaco e alla giunta, con il compito di ottimizzare le azioni dell’Ente, tradurle in obiettivi precisi e sfidanti, nonché di monitorarne costantemente l’avanzamento”.

Un secondo punto riguarda lo snellimento dell’organigramma: “A causa delle partenze e dei pensionamenti negli anni è stata già fatta – sottolinea Monni – ma ritengo opportuno un ulteriore snellimento. Peraltro dovremo procedere con criteri più sensati per l’aggregazione, che non sempre è stata programmata in modo funzionale, portando talvolta a disservizi e ad appesantimenti burocratici”.

C’è poi il nodo delle assunzioni: “Attualmente – prosegue il candidato di Perugia Merita – l’organizzazione non governa il processo, ma lo subisce. Anche a causa dei pensionamenti c’è stato un crollo dei dipendenti a tempo indeterminato, scesi da 1.297 del 2010 a 1.018 (2023), con una media di età di 52 anni. Anche se con il Covid c’è stata una ripartenza delle assunzioni, per ragioni di sostenibilità di Bilancio l’amministrazione ha pensato bene di risparmiare, non in numero di assunzioni ma in termini di qualità dei contratti, per lo più di categoria C. Non serve fare grandi infornate di profili generici, ma riteniamo ci sia bisogno di persone con competenze elevate e che abbiano la motivazione per avviare un percorso di crescita interna all’Ente. Ricordiamo che il comune subisce uno svantaggio dovuto al contratto collettivo applicato, che dal punto di vista retributivo è meno favorevole rispetto ad altri comparti (ad es. Funzioni Centrali, Regioni), anch’essi impegnati in attività di reclutamento di nuovo personale. Ciò può comportare la preferenza dei giovani più brillanti a scegliere altre amministrazioni, poiché meglio pagati. Le numerose dimissioni volontarie e le richieste di mobilità volontaria a cui abbiamo assistito nell’ultimo periodo attestano infatti una scarsa attrattività della nostra amministrazione, alla quale è necessario porre rimedio con azioni mirate. Perchè un giovane brillante laureato dovrebbe scegliere una realtà nella quale è sottopagato e sotto inquadrato e che non offre alcuna possibilità di carriera?”.

Infine la qualità dei servizi ai cittadini: “Le risorse straordinarie che arrivano dal PNRR – prosegue Monni – sono un’occasione unica per smaterializzare le pratiche, dai permessi ZTL a quelle per le aziende, nonché per promuovere una capillare opera di digitalizzazione. Oltre che sull’innovazione tecnologica, occorre investire sul benessere dei dipendenti. Come? Con azioni di welfare, benefit e formazione: è dimostrato che se i dipendenti vivono bene il luogo di lavoro e si sentono riconosciuti e gratificati, lavorano meglio e sviluppano attaccamento all’Ente.

E’, infine, necessario fare passi in avanti sulla profilazione e la valutazione dei dipendenti: la scelta degli uffici dove impiegarli e gli obiettivi individuali vanno calibrate non solo sulla base del profilo o delle “hard skills” ma anche sulle “soft skills”. In tal senso il Dipartimento della Funzione pubblica ha creato delle linee guida per misurare e valorizzare le competenze trasversali, che fino ad oggi non sono state mai valutate. Non possiamo prescindere da queste innovazioni se vogliamo valorizzare anche le capacità umane dei dipendenti e la loro capacità di relazionarsi a colleghi e cittadini”.

“Sicuramente – conclude Monni – mi porto una cultura del mio lavoro che tiene insieme visione e pragmatismo quotidiano, cosa che penso sia utilissima in un Comune. Voglio utilizzarla al meglio insieme alla mia squadra per costruire un Comune amico del cittadino e per invertire l’attuale rotta di depressione economica e demografica”.