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Emanuele Petri commemorato dalla Polizia di Stato nel XXI anniversario della sua morte

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Due toccanti momenti: a Castiglion Fiorentino e a Tuoro sul Trasimeno

La Polizia di Stato ricorda il Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Emanuele Petri in occasione del XXI anniversario della sua morte in due toccanti momenti.

A Castiglion Fiorentino (AR), durante la mattinata di ieri si è svolta la cerimonia di commemorazione alla presenza della signora Alma Petri, vedova di Emanuele e del fratello Leopoldo Petri, dell’ Onorevole Nicola Molteni, Sottosegretario di Stato all’Interno, del Prefetto Renato Cortese, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato in rappresentanza del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani, del Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca, del Questore di Arezzo Maria Luisa Di Lorenzo, del Sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli e dei Dirigenti dei Compartimenti delle Specialità della Polizia di Stato della Toscana.

Durante la cerimonia, è stata deposta una corona d’alloro in memoria del Sovrintendente Petri al cippo a lui intitolato presso la Stazione Ferroviaria di Castiglion Fiorentino.

Dopo il saluto del Sindaco Mario Agnelli e gli interventi del Questore, del Direttore Centrale e del Sottosegretario Molteni, l’evento si è concluso con la donazione di un oggetto ricordo al Prefetto Cortese da parte del Sindaco di Castiglion Fiorentino.

Durante il suo intervento il Prefetto Cortese ha voluto sottolineare come il sacrificio di Emanuele sia stato determinante per porre fine al nuovo terrorismo di matrice brigatista iniziato con l’uccisione dei professori Massimo D’Antona e Marco Biagi. I caduti della Polizia di Stato, ha proseguito il Direttore centrale, rappresentano la memoria viva e sono d’esempio per tutti i poliziotti. Infine, ha evidenziato l’importanza dell’attività che quotidianamente compiono i polizotti della ferroviaria a bordo dei treni, nelle stazioni e stando vicino agli emarginati che le popolano. La memoria, ha ricordato il prefetto Cortese, costruisce identità e rappresenta il DNA della Polizia di Stato, che emerge quando si parla alle giovani generazioni con il linguaggio della democrazia, della giustizia e della verità

A Perugia la commemorazione ha avuto inizio presso il Cimitero di Vernazzano alla presenza della famiglia Petri, del Prefetto di Perugia, Armando Gradone, del Questore di Perugia, Fausto Lamparelli; dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine locali e provinciali, del Sindaco di Tuoro sul Trasimeno, Maria Elena Minciaroni, della Direttrice dell’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato di Spoleto, Maria Teresa Panone e dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

Presso il Cimitero di Vernazzano il Questore e il Sindaco di Tuoro sul Trasimeno hanno deposto due corone d’alloro sulla tomba ove è sepolto Emanuele Petri.

Dopo la deposizione e la benedizione da parte del Cappellano della Questura, frate Rosario Gugliotta, è stata celebrata una Santa Messa in suffragio, officiata dal Parroco della Chiesa di Santa Maria Maddalena a Tuoro sul Trasimeno, Don Marco Cappellato.

A testimonianza di quanto il valore della memoria sia importante per le nuove generazioni la cerimonia ha visto la presenza anche di una rappresentanza di Allievi Vice Ispettori dell’Istituto per Sovrintendenti “Rolando Lanari” di Spoleto.

Emanuele Petri è stato assassinato in un agguato di matrice terroristica, durante l’espletamento del servizio, su un treno regionale sulla tratta Roma – Firenze, all’altezza di Castiglion Fiorentino il 2 marzo 2003. Sul treno, il Sovrintendente, insieme ai colleghi Fortunato e Di Fonzo procedeva al controllo delle generalità di due passeggeri, I due, un uomo e una donna, esibivano due carte d’identità apparentemente valide, poi risultate rubate e contraffatte; notate delle incongruenze Emanuele comunicava i nominativi dei passeggeri alla sala operativa per i riscontri, avvicinandosi ai colleghi senza distogliere l’attenzione dai due passeggeri avendo intuito che qualcosa non andava. In quel frangente, l’uomo estraeva una pistola e la puntava al collo di Petri, intimando agli altri due operatori di consegnare le armi. Sebbene sotto la minaccia di una pistola i poliziotti cercavano di sopraffare i due. Ne nasceva una violenta colluttazione con l’esplosione di alcuni colpi uno dei quali colpiva Petri a morte. La donna tentava di sparare al poliziotto, non riuscendoci.

Nonostante i tragici avvenimenti Bruno Fortunato e Giovanni Di Fronzo riuscivano a bloccare e ammanettare i due. Giunti a Castiglion Fiorentino altri poliziotti prendevano in consegna i malviventi, poi identificati come Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, mentre nello scalo ferroviario veniva accolto il corpo senza vita di Emanuele.

Il 9 maggio 2015 è stata conferita alla sua memoria la medaglia d’oro al valor civile.