Tavoli tematici e gruppi di lavoro formati da docenti, ricercatori, tecnici, esperti e dirigenti dell’Unistrapg, del Comune di Norcia, della Camera di Commercio dell’Umbria e della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica
In un tempo in cui ricerca e innovazione giocano un ruolo cruciale per affrontare le sfide del mondo dei saperi, all’Università per Stranieri di Perugia ha preso il via oggi il tavolo tecnico del “Progetto Fenice”, un ambizioso programma di riqualificazione post sisma finanziato dal Dipartimento ministeriale per la coesione territoriale con un contributo di quasi 5 milioni di euro destinati alla Valnerina per la creazione di un polo d’Internazionalizzazione didattica e produttiva, attraverso percorsi formativi su turismo, enogastronomia, sostenibilità e culture digitali (corsi di alta formazione; corsi di cultura e promozione del territorio, corsi di dottorato di ricerca, summer e winter school), in partenariato con il Comune di Norcia, la Camera di Commercio dell’Umbria e la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
In una sorta di laboratorio operativo questa iniziativa ha visto la partecipazione complessiva di circa 60 persone, oltre alle figure chiave dell’Università per Stranieri di Perugia, tra le quali il rettore dell’Unistrapg, prof. Valerio De Cesaris, il direttore generale, Giuliano De Stefani e la prof.ssa Chiara Biscarini, promotrice del progetto.
Insieme a Marco Magarini, amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Giuseppina Perla, assessore alla Cultura del Comune di Norcia, Federico Sisti, segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria, i vertici dell’ateneo hanno tracciato il piano gestionale dell’iniziativa, declinando tempistiche, teams e timing delle iniziative.
La giornata odierna è stata infatti l’atto costitutivo di insediamento della governance del progetto, con la presentazione del calendario delle attività formative previste e il relativo piano di comunicazione.
Nella seconda parte della giornata i lavori si sono articolati attraverso tavoli di discussione, dove i partecipanti hanno operato alla costituzione degli otto gruppi di lavoro per ogni “work package” (pacchetto di lavoro). Passaggio, questo, funzionale alla nomina dei portavoce e alla definizione delle linee guida che orienteranno le attività future.
In parallelo si sono svolte sessioni di discussione, incentrate sui macro-obiettivi, sulla valutazione di potenziali collaborazioni esterne e sull’analisi di buone pratiche.
Nella sessione plenaria finale i relatori hanno presentato i risultati dei tavoli di lavoro e le raccomandazioni concordate per la redazione della dichiarazione di intenti.
Il ‘laboratorio’ si è concluso con l’adozione formale della dichiarazione di intenti, simbolo dell’impegno collettivo verso gli obiettivi di “Fenice”, che segnerà l’inizio ufficiale di un importante percorso per l’Ateneo e per i partner.
«Oggi sperimentiamo un esercizio di progettazione partecipata che va oltre i ruoli, la disciplina e l’appartenenza a differenti istituzioni – ha commentato la professoressa Chiara Biscarini, promotrice del Progetto “Fenice” – i partecipanti saranno suddivisi in tavoli di discussione, la cui composizione è pensata per avere competenze complementari, al fine di garantire una prospettiva quanto più completa e inclusiva. L’auspicio è quello di favorire un’ampia e ricca discussione, utile per una riflessione sulle finalità del progetto e per avviare l’importante fase conoscitiva di tutti coloro che vi lavoreranno. A moderare i gruppi operativi – ha concluso Biscarini – saranno giovani dottorandi e ricercatori con il ruolo chiave di ricezione e trasmissione dei contenuti»