Un’analisi critico-semiotica di documenti economico-finanziari nel nuovo libro della Pliniana Editrice
È finalmente arrivato nelle librerie l’atteso volume “Far parlare i numeri: Libri di conti, registri, diari e altre forme di racconto quotidiano” di Giovanna Zaganelli e Luca Padalino, edito dalla Pliniana Editrice, presentato recentemente alla XXIII edizione della mostra mercato nazionale del libro antico di Città di Castello. Il libro rientra nell’ambito della più ampia ricerca “Per una storia dei tipografi e librai: l’Alta Valle del Tevere”, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia, e che ha già al suo attivo due volumi, Tipografi, Librai, Illustratori. Uno sguardo alle arti editoriali (2014) e Alla ricerca dell’Eneide stampata in Civitate Castelli nel 1539. Storie, percorsi, ipotesi (2019). Autori, Giovanna Zaganelli, Luca Padalino, dottorando in Scienza del Libro e della Scrittura all’Università per Stranieri di Perugia, Université Toulouse- Jean Jaurès.
Il nuovo volume ideato da Giovanna Zaganelli, ordinario di Semiotica del testo e direttore del “Centro Studi internazionale sul Rinascimento” dell’Università per Stranieri di Perugia rappresenta un’opera di straordinaria profondità e complessità nell’ambito degli studi semiotici e letterari. Basandosi su una ricca documentazione proveniente dall’Archivio notarile mandamentale di Città di Castello e da altri archivi nazionali e internazionali, gli autori esplorano il connubio tra letteratura e denaro attraverso un’analisi critico-semiotica di documenti economico-finanziari.
Il libro si sviluppa su tre principali direttrici di indagine: il denaro come elemento centrale nei racconti, il denaro come guida nella definizione dei generi testuali e, infine, il denaro come catalizzatore della cultura scritta legata alla produzione editoriale e letteraria. Questa prospettiva critica sfida le convenzioni storiche e storiografiche, offrendo un approccio innovativo alla comprensione della relazione tra testo e contesto.
Il volume si articola in quattro sezioni principali, ciascuna dedicata ad un aspetto specifico di questa complessa esplorazione. L’introduzione, firmata da Giovanna Zaganelli, fornisce un contesto ampio e una panoramica sul progetto di ricerca “Per una storia dei tipografi e librai: l’Alta Valle del Tevere” e mette in luce la connessione con i due volumi precedenti della serie.
Nella prima sezione si esplora l’approccio semiotico agli aspetti finanziari attraverso esempi tratti da documenti dell’azienda Lapi. Questo capitolo mette in luce come il denaro non sia semplicemente un elemento economico, ma anche un attore chiave nella narrazione delle vicende quotidiane. nella seconda sezione si analizza la relazione di gestione e il bilancio dell’azienda S. Lapi, creando una prospettiva quasi autobiografica attraverso cui comprendere il ruolo dell’amministratore nella narrazione finanziaria.
La terza sezione, ancora a cura di Giovanna Zaganelli, si concentra sui verbali delle riunioni presso la Scipione Lapi e li esamina come diari.
Questa sezione offre una profonda riflessione sulla natura temporale dei verbali e sulle implicazioni di questo genere testuale.
Infine, nella quarta sezione, Padalino esplora il tema del tempo come denaro attraverso l’analisi di calendari e almanacchi tifernati ed evidenzia come il tempo stesso sia un elemento narrativo e come possa influenzare il mondo economico.
Il volume è un esempio eccellente di come gli studi semiotici e letterari possano arricchire la comprensione delle dinamiche economiche e finanziarie.
Gli autori dimostrano una padronanza eccezionale della teoria semiotica e della critica letteraria, applicandole con maestria a una vasta gamma di documenti economici. Inoltre, l’approccio metodologico transtestuale consente di individuare il valore narrativo anche in documenti altrimenti considerati strettamente amministrativi.
Il volume si conclude con un saggio di Andrea Agosta, brillante dottorando dell’Unistrapg impegnato in una ricerca che riguarda il rapporto tra spazio e narrazione nella novella e nella commedia rinascimentale. Lo studioso traccia un bilancio della figura dell’editore Scipione Lapi e sul suo ruolo di animatore culturale e divulgatore di opere scientifico-letterarie.
“Far parlare i numeri” rappresenta un contributo significativo alla ricerca scientifica e offre una prospettiva innovativa sulla relazione tra denaro e letteratura nell’ambito dell’editoria e della cultura scritta. Gli autori forniscono un esempio brillante di come l’analisi semiotica possa arricchire la comprensione di aspetti apparentemente aridi ma intrinsecamente legati alla nostra vita quotidiana.
L’approccio multidisciplinare del team guidato dalla prof.ssa Giovanna Zaganelli, ha trasformato questo testo in uno strumento indispensabile per gli studiosi interessati alla semiotica, alla letteratura e all’economia.