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Franco e Frank sono i “nomi d’arte” che si erano dati i due boss dell’eroina arrestati a Perugia

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Signori del traffico di oltre trecento chili complessivi di droga (cocaina inclusa) finiti nella rete dei carabinieri

I carabinieri del Nucleo investigativo, sotto il coordinamento della Procura di Perugia, hanno smantellato una organizzazione di matrice nigeriana «fortemente verticistica» che, dall’appartamento di via San Giuseppe – zona centro tra Monteluce e corso Bersaglieri – gestiva un impressionante giro di eroina e cocaina in collegamento con il clan dei casalesi e in particolare con Nicola Pezzella, considerato figura “apicale” nel clan.

Nelle 200 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata da gip Margherita Amodeo, che lunedì mattina ha portato all’arresto di 13 persone su un totale di 24 indagati (più altri quattro risultati irreperibili), emerge una città vero e proprio hub della droga e in particolare di eroina e cocaina a causa proprio dei gruppi capitanati da due boss della droga, che avevano assunto i “nomi d’arte” Franco e Frank.

Nell’appartamento gestito dal primo, in via del Lavoro, in un colpo solo i carabinieri hanno rinvenuto oltre otto chili di eroina.
Ma gli investigatori sono venuti a conoscenza che quella non era l’unica zona di consegna della droga.
Oltre all’abitazione di “Franco” in via del Lavoro, c’era un’altra casa dove la droga veniva recapitata in grandi quantità, vale a dire quella sita in via San Giuseppe, di proprietà di un perugino, regolarmente affittato secondo gli investigatori ad un certo “Frank”.

Uno dei corrieri bloccati dai carabinieri racconta come “Frank” importasse eroina e cocaina già dal 2020. Con introiti altissimi.