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Giornata dei disturbi alimentari, Gubbio si mobilita per sensibilizzare la cittadinanza

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Immagine di Freepik

L’assessore Simona Minelli: “Casi in forte aumento, anche nel nostro territorio”

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Un fiocchetto lilla, a simboleggiare le storie di coloro che hanno vissuto in prima persona i disturbi del comportamento alimentare e che, dopo essere a lungo rimasti nell’isolamento e nel silenzio, si sono uniti per dar voce a un coro comune: guarire è possibile. Si celebra oggi in tutta Italia la Giornata nazionale dedicata ai DCA, i cosiddetti disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: un colore, il viola, che lega oggi tutto il Belpaese e che questa sera illuminerà anche Piazza San Giovanni per sensibilizzare tutte le eugubine e gli eugubini su questo importante tema.

“In Italia – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Simona Minelli – sono 3 milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: anoressia e bulimia sono la prima causa di morte per malattia tra i 12 e i 25 anni in Italia. Se intercettati e trattati in tempo, i disturbi dell’alimentazione possono essere curati, ma, purtroppo, solo il 10% di chi ne soffre chiede aiuto. Per questo è fondamentale fare luce su questi disturbi per rompere il silenzio e sensibilizzare sull’importanza di chiedere aiuto tempestivamente. Dedicare una giornata ai Disturbi del Comportamento Alimentare significa aumentare l’attenzione della popolazione attorno a queste patologie che utilizzano il corpo come mezzo per comunicare un disagio ben più profondo. E’ quindi fondamentale implementare la corretta informazione intorno ai DCA, per facilitare la comprensione dei meccanismi psico-biologici che favoriscono la malattia e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati soprattutto grazie all’individuazione precoce del disturbo. Con l’arrivo della pandemia i casi di disturbi alimentari sono aumentati più del 40% e anche nella nostra città l’aumento è stato significativo per quanto spesso invisibile. Le richieste di prima visita per DCA sono più che raddoppiate negli ultimi due anni, con un abbassamento dell’età media dei pazienti a 12 anni. Spesso, inoltre, il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche: oltre, quindi, a provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, con serie complicanze fisiche. Il mio obiettivo, anche attraverso una serie di nuove iniziative che stiamo per mettere in campo, è generare una cultura che avvicini le persone alle cure il più precocemente possibile, creando fiducia nelle possibilità di miglioramento e guarigione e consapevolezza che la storia della malattia può cambiare completamente se intercettata precocemente”.