Il titolare è accusato di auto riciclaggio: riacquistava i beni pignorati con i soldi evasi al fisco
La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo per il reato di auto riciclaggio nei confronti di un imprenditore gualdese di 72 anni.
Per le presunte irregolarità nell’ambito dell’asta pubblica la Guardia di Finanza di Perugia, su ordine del gip, ha proceduto al sequestro di un complesso commerciale del valore di un milione e mezzo di euro a Gualdo Tadino. Si tratta di 12 immobili e di un terreno che prima del pignoramento erano stati di proprietà dell’uomo, titolare di un’attività che commercializzava elettrodomestici e imballaggi in Umbria.
Lo stesso li ha riacquistati all’asta, creando per lo scopo, 23 giorni prima dell’asta giudiziaria, una società con sede a Torgiano, una srl che tra i soci annoverava il genero dell’imprenditore e una società estera con sede a Bratislava nella Slovacchia.
Le indagini hanno svelato che anche questa società estera aveva come azionista di riferimento l’imprenditore pignorato, e dunque si sarebbe reso responsabile di aver messo in atto un complesso sistema di società costituite ad hoc per far rientrare in Italia il denaro frutto di evasione fiscale e riacquistare tramite prestanome gli immobili che gli erano stati pignorati nel 2017.
Gli immobili una volta tornati in suo possesso sono stati affittati alla società della figlia dell’indagato.
Secondo gli inquirenti questo gli consentiva così anche di “ripulire” denaro evaso.
