Una protesta che dopo mesi di mobilitazione si concentra nuovamente contro quelle che sono le promesse tradite della presidente della Regione e dall’assessore alla Sanità Luca Coletto
I rappresentati delle associazioni cittadine hanno incontrato di recente il sindaco di Spoleto per capire quali sono le sue intenzioni a proposito del progetto “Terzo Polo regionale ospedaliero“.
l City Forum chiede al primo cittadino Andrea Sisti di notificare ufficialmente a Ministero e Regione l’assoluta contrarietà di Spoleto al progetto terzo polo e la diffida a non far compiere dalla Asl gli atti di smantellamento del “San Matteo“, ma anche di impugnare giudiziariamente la delibera della Regione del 28 dicembre scorso sulla riorganizzazione ospedaliera che fa di Spoleto l’unico Dea cancellato.
Il sindaco inoltre, sempre secondo i rappresentati delle associazioni, deve esigere un incontro con la governatrice Tesei e l’assessore Coletto per trattare una radicale revisione di quanto deliberato e il ripristino immediato dei reparti di Nascita e di Emergenza-Urgenza.
Secondo il City Forum le risposte del sindaco “sono state evanescenti, asserendo che i deliberati regionali non avrebbero valore senza il piano sanitario regionale”.
Il City Forum, “libero da ogni vincolo politico, è stato sempre pronto a dialogare con Regione, Comuni e partiti, ma è pronto ad invitare i cittadini ad insorgere ancora contro la spoliazione del San Matteo degli Infermi di Spoleto”.
Una protesta che dopo mesi di mobilitazione si concentra nuovamente contro quelle che per il sindaco e i gruppi di maggioranza sono le promesse tradite della presidente della Regione Donatella Tesei e dall’assessore alla Sanità Luca Coletto.
Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti dal canto suo ha rilanciato la battaglia in difesa del San Matteo degli Infermi lamentando l’abbandono del nosocomio spoletino dopo la trasformazione in Covid Hospital e il mancato ritorno alla normalità al termine dell’emergenza pandemica nel maggio 2021.
Il primo cittadino ha annunciato attraverso il legale del Comune che passerà alle vie legali impugnando la delibera della Regione.
Da sottolineare il fatto che in attesa dell’integrazione con l’ospedale di Foligno, quello di Spoleto oggi è l’unico degli ospedali della rete di emergenza e urgenza a non avere i requisiti di legge per il funzionamento di un pronto soccorso 118, una cardiologia operativa h24 e personale adeguato.
E sulla questione c’è da registrare una dura presa di posizione anche da parte dell’opposizione, che in Consiglio regionale ha detto “no“ al progetto terzo polo ospedaliero.
“Avviare il ripristino di tutti i reparti (medicina, chirurgia, cardiologia, utic, urologia, ortopedia, ostetricia con punto nascita, pediatria, ginecologia, oncoematologia, terapia intensiva, oculistica) e di tutti i servizi ospedalieri che risultavano attivi presso al San Matteo degli Infermi di Spoleto, prima che venisse trasformato Ospedale Covid, riportando così il livello di assistenza medica a uno standard adeguato rispetto a quello previsto per nosocomio Dea di I Livello”.
Lo chiedono alla Giunta regionale i consiglieri di minoranza Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli (Pd), Vincenzo Bianconi, Donatella Porzi (Gruppo Misto) e Thomas De Luca (M5S), in una mozione depositata nei giorni scorsi che sarà discussa in aula il prossimo 23 gennaio.